NBA, i risultati della notte: i Nets vincono il derby, successo Lakers contro Golden State

Nulla da fare dunque per i Knicks che dopo essere sprofondati sul -18 nel terzo quarto, trovano la forza per rimontare e avere il pallone decisivo con Julius Randle a meno di 8 secondi dal termine sul 115-112 Nets: l’All-Star di New York però commette una decisiva infrazione di passi che lo manda su tutte le furie, permettendo al tempo a James Harden di chiudere i conti dall’altra parte con due tiri liberi, rendendo così vana la sua prestazione da 33 punti, 12 rimbalzi e 6 assist

WASHINGTON WIZARDS-MILWAUKEE BUCKS 122-133 | Quarto successo consecutivo per i Milwaukee Bucks, che battono a domicilio gli Wizards in un match dominato per mezz’ora (anche 26 lunghezze di vantaggio), mollato troppo presto (-5 Wizards a metà quarto periodo) e poi costretti a vincere di nuovo nel finale grazie alle giocate di un super Giannis Antetokounmpo - ispirato e determinante nei 36 minuti trascorsi sul parquet e autore dei due canestri che ricacciano definitivamente indietro i padroni di casa a 5 minuti dalla sirena

Il n°34 greco dei Bucks raccoglie la sua terza tripla doppia consecutiva (primo di sempre nella storia di Milwaukee a riuscirci e terzo in questa stagione dopo Westbrook e Butler), autore di 31 punti, 15 rimbalzi, 10 assist e tre recuperi con 12/19 dal campo, a cui si aggiungono i 23 punti di Khris Middleton e i 22 di Brook Lopez. Per Antetokounmpo è la settima tripla doppia in carriera da 30+ punti: superato Kareem Abdul-Jabbar come il migliore all-time nella storia di Milwaukee

Gli Wizards invece non riescono a evitare il quarto ko in fila nonostante un Bradley Beal pienamente recuperato dopo i problemi al ginocchio di due giorni fa. L’All-Star di Washington mette a referto 37 punti con 13/19 al tiro, a cui aggiunge invano anche 6 rimbalzi e 5 assist. Non bastano al suo fianco anche i 23 punti e 17 assist - massimo in stagione - di Russell Westbrook e i 22 punti di Rui Hachimura, sempre più efficace dall’arco come dimostrano le quattro triple a bersaglio

DALLAS MAVERICKS-L.A. CLIPPERS 99-109 | La prima di due trasferte a Dallas consecutive si chiude con un convincente successo per i Clippers, che partono con Marcus Morris in quintetto al posto di Nicolas Batum. Alle assenze di Ibaka e Beverley L.A. risponde mandando sette giocatori a quota 12 o più punti, guidati dai 22 con 8 rimbalzi e 7 assist di Kawhi Leonard. Tira male Paul George (5/18 per 15 punti), va in doppia doppia invece Ivica Zubac (15 punti più 11 rimbalzi). Buono l’impatto dalla panchina di Lou Williams (14 in 25 minuti)

I Mavericks sono a contatto nel finale (-4 a tre minuti dalla fine) ma eseguono davvero male i possessi decisivi, sprecando così la nona tripla doppia stagionale di Luka Doncic, autore di 25 punti, 16 assist e 10 rimbalzi. Coach Carlisle vede altri due giocatori superare quota venti punti (Kristaps Porzingis ne segna 22 con 9/14 al tiro, Tim Hardaway Jr. ne aggiunge 21 dalla panchina) ma non c’è molto altro, e Dallas incassa così solo la 2^ sconfitta nelle ultime 7 gare

GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES LAKERS 97-128 | Solo 24 ore dopo aver battuto la miglior squadra NBA, gli Utah Jazz, Golden State si schianta contro il muro dei Los Angeles Lakers, che mettono il dito nella piaga del roster di coach Kerr: la panchina troppo corta. I gialloviola hanno 27 punti di Montrezl Harrell (suo massimo ai Lakers, con un ottimo 11/14 al tiro), 18 da Talen Horton-Tucker e 17 da Kyle Kuzma, in una seconda unit che chiude con 71 punti, contro i soli 41 (-30) di Golden State. L.A. tira sfiora il 63% al tiro e chiude con 36 assist di squadra

Ovviamente il protagonista tra i campioni NBA in carica è sempre LeBron James, che stimolato dal duello con Steph Curry manda a libri la sua quarta tripla doppia stagionale. “King” James  tira solo 13 volte, segna 8 canestri dal campo e chiude con 22 punti, 11 assist e 10 rimbalzi in 30 minuti

CHARLOTTE HORNETS-SACRAMENTO KINGS 122-116 | Terry Rozier segna 26 punti, Gordon Hayward ne aggiunge 25 e così gli Hornets recuperano le 15 lunghezze di svantaggio nel secondo tempo battendo i Kings dopo essere stati sotto per buona parte del match. Merito dell’ennesimo super finale di gara, in cui i migliori realizzatori di Charlotte realizzano i due canestri che cambiano l’inerzia: una schiacciata con fallo di Hayward regala il primo vantaggio ai padroni di casa a 90 secondi dalla sirena, seguita dalla tripla della staffa di Rozier

Sacramento invece come al solito è costretta ad arrendersi nonostante l’ottima prova offensiva di una squadra da 55.8% dal campo e da ben 68 punti realizzati all’interno dell’area: De’Aaron Fox chiude con 29 punti e 8 assist, molti dei quali per un Buddy Hield da 23 con 6 rimbalzi e 5 triple - entrambi alla guida di un quintetto tutto in doppia cifra (doppia doppia pesante per Richaun Holmes da 17 punti e 15 rimbalzi), mentre in uscita dalla panchina nessuno riesce a contribuire per evitare la terza sconfitta nelle ultime quattro gare

DETROIT PISTONS-SAN ANTONIO SPURS 99-109 | È Dejounte Murray l’uomo copertina del successo esterno di San Antonio a Detroit: tira bene (9/13) e non va lontano da una tripla doppia con 19 punti, 10 rimbalzi e 6 assist. Jakob Poeltl aggiunge solidità con una doppia doppia (14 con 12 rimbalzi) ma è dalla panchina che coach Popovich trova tre uomini in doppia cifra. Decisivo il break nel secondo quarto (36-26, con gli Spurs oltre il 69% al tiro), confermato da un ottimo terzo periodo (35-25) che chiude i conti

Detroit incassa il 4° ko in fila, e nel terzo quarto vede uscire il suo uomo migliore, Jerami Grant, come conseguenza di un colpo all’anca: “Niente di grave, avrebbe forse potuto anche tornare in campo ma ho preferito andare coi giovani”, tranquillizza coach Casey. Il miglior realizzatore dei Pistons finisce per essere Josh Jackson dalla panchina con 15 punti, Detroit tiene San Antonio a soli 14 punti nell’ultimo quarto ma è troppo tardi per impensierire i texani

PHOENIX SUNS-MEMPHIS GRIZZLIES 122-99 | Devin Booker segna 27 punti, a cui si aggiungono i 18 di un essenziale Chris Paul (9/11 al tiro e 7 assist) che permettono a Phoenix di rilanciare la propria corsa playoff dopo il passo falso contro Indiana e di conquistare così la sesta vittoria nelle ultime sette partite. Un successo mai realmente in discussione, conquistato dai Suns nei due quarti centrali del match in cui mettono a referto 72 punti equamente distribuiti tra i quarti e scappano via oltre le 20 lunghezze di margine senza voltarsi indietro

Memphis, che la scorsa estate nella bolla di Orlando si è trovato a battagliare con Phoenix per un posto ai playoff, dimostra che quest’anno la distanza tra le due squadre è molto diversa (e tutta in favore dei Suns). I Grizzlies infatti non vanno oltre i 24 punti e 17 rimbalzi di Jonas Valanciunas e i 15 realizzati da Ja Morant, consapevoli che in questa stagione c’è una concorrente in più nella corsa al vertice della Western Conference

DENVER NUGGETS-INDIANA PACERS 121-106 | Una gara complicata sin dal prepartita per i Pacers, atterrati in ritardo e con enorme disagio a causa della neve a Denver da Phoenix e costringendo così la NBA a far slittare la palla a due: un ritardo che Indiana sembra pagare anche in campo, in svantaggio prima dell’intervallo lungo e poi tornata di prepotenza in gara grazie al 35-22 di parziale nella terza frazione. Tutto si decide però nell’ultimo quarto, quando i Nuggets dimostrano di avere più energie (34-15 i punti segnati) e vincono senza problemi

Il protagonista in casa Nuggets è ancora una volta Nikola Jokic, giunto alla sua 35^ doppia doppia stagione dopo aver messo a referto 32 punti e 14 rimbalzi, nonostante un modesto (visti i suoi standard) 11/25 al tiro, a cui si aggiungono però i 20 punti a testa di Michael Porter Jr. (con 8 rimbalzi) e di Will Barton (con 5 triple). Jamal Murray completa il pacchetto offensivo del quintetto della squadra del Colorado con i suoi 16 punti e 8 assist, miglior viatico per permettere a Denver di conquistare la sesta vittoria nelle ultime sette gare