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Mercato NBA, Kyle Lowry dice addio a Toronto? Lo strano saluto ai tifosi (e a Drake)

LE PAROLE

Il leader dei Raptors non ha nascosto la sua commozione una volta uscito dal parquet nella gara vinta contro Denver - forse l’ultima con la maglia di Toronto: “Questa squadra ha creduto in me, non posso che dire grazie. Vediamo cosa succede nelle prossime ore”. E a salutarlo durante la conferenza stampa (e rendere più fitto il mistero) interviene anche Drake

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Kyle Lowry ha più volte sottolineato a fine partita - stravinta contro i Nuggets, anche grazie al suo +42 di plus/minus, miglior prestazione in carriera ai Raptors - che non sa cosa succederà nelle prossime ore. Non sa se davvero quella contro Denver è stata la sua ultima partita con Toronto. Questo però non ha cambiato l’atmosfera che si è respirata in campo una volta che ha lasciato il parquet, così come la sensazione durante la conferenza stampa - dal sapore di addio, nonostante nulla sia ancora stato deciso. Anzi. “È stato paradossale scendere in campo e non sapere letteralmente quale sarà il mio prossimo passo. Non posso nascondere che è stata una sensazione diversa dal solito”, sottolinea il diretto interessato, indicato più volte durante la conferenza come il miglior giocatore della storia della squadra canadese. “Chi sa cosa accadrà nelle prossime ore? Nessuno può dirlo, ma questo non poteva cancellare il senso di vuoto che ho provato al termine del match”. Con il contratto in scadenza la prossima off-season e una situazione di mercato tutta da delineare - Miami e Philadelphia le principali pretendenti - per Lowry dopo nove anni potrebbe davvero essere arrivato il momento di andare via.

Una situazione così particolare da richiedere la presenza di un ospite dell’eccezione - che non manca mai quando si parla dei Raptors: Drake infatti è intervenuto via FaceTime durante la conferenza stampa di Lowry nel post-partita (con tanto di telefono mostrato a favore di telecamera), proponendosi alla stampa come traduttore delle dichiarazioni del giocatore di Toronto. Un’offerta che Lowry ha gentilmente declinato, prima di riprendere a parlare e ripercorrere e commentare la trade orchestrata da Bryan Colangelo che lo portò da Houston a Toronto nel 2012: “Arrivare qui non è stata soltanto una questione di opportunità di mercato, ma è scattato qualcosa di diverso: in questa squadra tutti hanno creduto in me, dal vertice e dai dirigenti fino a chi ci ha accompagnato in questi anni. Hanno voluto fare di me un leader, si sono fidati e hanno investito sull’opportunità che io potessi aiutare questa franchigia. Non capita tutti i giorni e non potrò mai essere grato abbastanza per questo”. Frasi da ex insomma, in attesa di capire cosa succederà nelle prossime ore.

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