Un esordio con 7 punti, 4 rimbalzi e 2 assist in soli 8 minuti sono bastati per entusiasmare Paul George, convinto che la firma dell'ex big di Sacramento e New Orleans possa pagare grandi dividenti ai Clippers: "Rimane uno dei più lunghi con più talento di tutta la lega". E con Ibaka ancora fuori, il contratto da 10 giorni di Cousins potrebbe tramutarsi in una (ultima) chance di reinventarsi la carriera
A sentire le parole di Paul George, la firma di DeMarcus Cousins — titolare per ora soltanto di un contratto di 10 giorni — ha già convinto i Clippers: “È stato grandioso. DeMarcus è un All-Star e rimane uno dei lunghi con più talento di tutta la lega. Sa finire al ferro e sa andare a rimbalzo, e oggi lo ha già dimostrato. Ha fatto vedere di avere ancora molto da dare, e sono convinto possa tornare a giocare ad altissimo livello. Non vedo l’ora che torni in forma”. Il debutto del nuovo n°15 dei Clippers, in effetti, è stato più che incoraggiante, come riflettono bene le cifre della sua gara contro i Blazers: in soli 8 minuti di campo, ha prodotto 7 punti con 3/4 al tiro, 4 rimbalzi e 2 assist, facendo già vedere di poter contribuire in tanti modi diversi sia in attacco che in difesa. “Ho lavorato tantissimo per arrivare fin qui — ha ammesso il diretto interessato — tanto che ora mi sento benissimo, forse nella miglior forma fisica di tutta la mia carriera. Capisco benissimo la situazione nella quale mi trovo: devo approfittare di qualsiasi occasione mi venga data, per dimostrare che sono nuovamente sano e posso ancora giocare ad alto livello”. “Ha fatto bene — conferma il suo nuovo allenatore, Tyronn Lue — pur non potendo ancora conoscere i nostri giochi offensivi. Ma per gli avversari affrontarlo rimane un problema: è grande e grosso, sa giocare in post, sa tirare da tre punti, è un ottimo passatore. Dobbiamo solo aspettare che torni in forma e che impari il nostro sistema di gioco: che abbia un talento enorme già lo sappiamo”.
Tanti infortuni, ora una (ultima?) opportunità
Se l’inizio è incoraggiante, una rondine non può far primavera — soprattutto quando si parla di un giocatore col passato di DeMarcus Cousins. L’infortunio che ha interrotto una carriera che lo vedeva perenne All-Star è arrivato nel 2018, con la rottura del tendine di Achille in maglia Pelicans. Da lì un secondo infortunio — stavolta al quadricipite — durante i playoff 2019 con i Golden State Warriors. Apparso comunque in campo durante le finali (perse) contro Toronto, l’estate vide il suo trasferimento ai Lakers e l’immediata rottura del crociato del ginocchio, dopo la quale sono arrivate soltanto 25 partite in maglia Rockets prima del taglio. Un’odissea lunga più di tre anni che ora lo vede approdare in maglia Clippers, al fianco di un suo compagno di lungo corso (sia ai Pelicans che prima ancora ai Kings) come Rajon Rondo, anche lui appena arrivato a Los Angeles. “La nostra squadra è un serpente a due teste — Kawhi [Leonard] e PG. Il ruolo di tutti gli altri è di rendere più semplice il loro lavoro. Questo è quello che voglio fare anch’io, perché sono convinto che questi Clippers siano tra le squadre più complete di tutta la lega”. Difficile dargli torto, ma la chimica — lo hanno dimostrato anche gli scorsi playoff — è un’altra cosa. E a L.A. stanno ancora cercando risposte.