La lega ha fatto arrivare a ciascuna delle 30 squadre un documento preventivo che non esclude la possibilità di dover rimandare alcune partite previste in settimana come conseguenza del verdetto nel processo a Derek Chauvin, l'agente di polizia che nel maggio 2020 ha ucciso George Floyd
È atteso già forse per la giornata di oggi (nella serata/nottata italiana) il verdetto nel processo all’agente di polizia di Minneapolis Derek Chauvin, accusato dell’omicidio di George Floyd nel maggio 2020. Chauvin si è dichiarato “non colpevole” di fronte alle accuse di omicidio di secondo (non premeditato) e terzo grado (quando la morte cioè non era prevista) ma anche di “manslaughter” di secondo grado (conseguenza di una condotta imprudente e/o negligente) e ovviamente la sentenza della corte tiene con il fiato sospeso tutta America, viste anche le reazioni dello scorso maggio che avevano visto una serie di proteste (più o meno pacifiche) in tutto il mondo. Proteste che potrebbero riguardare anche la NBA e il suo calendario: se solo settimana scorso l’uccisione (sempre a Minneapolis) di un altro ventenne afroamericano, Daunte Wright, aveva portato alla cancellazione della gara tra Timberwolves e Nets prevista nella serata (e recuperata solo 24 ore dopo), anche durante i playoff nella bolla di Orlando la lega si era fermata per 72 ore dopo l’attacco contro Jacob Blake messo in atto dalla polizia del Wisconsin. Per questo motivo la NBA ha fatto circolare una comunicazione interna alle proprie 30 squadre mettendole in guardia per quelle che potrebbero essere le possibili reazioni a un eventuale verdetto di assoluzione per Chauvin, non escludendo che alcune franchigie possano eventualmente scegliere di non scendere in campo per protesta e quindi causare ulteriori posticipi nel calendario NBA.
La squadra di Minneapolis — dove si sta tenendo il processo — ha appena iniziato nella notte un giro di trasferte sulla costa pacifica che ha visto la gara a Los Angeles contro i Clippers e ora prevede due partite a Sacramento seguita da un’ultima nello Utah, facendo sì che i Timberwolves non siano quindi in città al momento del verdetto.