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NBA, i Bucks offrono il vaccino ai tifosi. Adam Silver: "Vaccinato il 70% dei giocatori"

CORONAVIRUS

I Milwaukee Bucks, in collaborazione con il dipartimento di sanità locale, offriranno ai propri tifosi la prima dose del vaccino Pfizer per il COVID-19 in occasione del prossimo match contro i Brooklyn Nets. Nel frattempo il 70% dei giocatori NBA è stato vaccinato, secondo le parole del commissioner Adam Silver

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La campagna vaccinale negli Stati Uniti si avvia verso il 50% della popolazione complessiva con almeno una dose, ma anche la NBA vuole fare la sua parte. I primi a muoversi in questo senso sono i Milwaukee Bucks, che in occasione della sfida interna ai Brooklyn Nets prevista per domenica hanno annunciato, in collaborazione con il dipartimento di sanità locale, la possibilità per tutti i tifosi di età superiore ai 16 anni di ricevere la prima dose del vaccino Pfizer contro il COVID-19. Chi lo vorrà potrà vaccinarsi nel sito mobile allestito presso il Fiserv Forum, prendendo appuntamento per la seconda dose con gli operatori sanitari presenti. "Incoraggiamo fortemente tutti quanti a ricevere il vaccino" ha detto il presidente della squadra Peter Feigin. "Siamo contenti di collaborare con il dipartimento di sanità per dare ai tifosi un’opportunità semplice e comoda per vaccinarsi. È un momento critico per tutti noi e dobbiamo prendere i provvedimenti necessari per tornare alla normalità".

Silver: "Il 70% dei giocatori ha ricevuto almeno una dose"

Se poco a poco i tifosi stanno tornando a occupare i loro posti sugli spalti, anche all’interno delle squadre si sta cercando un ritorno alla normalità. Il commissioner Adam Silver, in un’intervista con TIME Magazine dopo che la NBA è stata inserita tra le 100 compagnie più influenti del mondo, ha rivelato che più del 70% dei giocatori NBA ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino. Una notizia importante dopo che nel mese di febbraio sia un giocatore che un agente protetti dall’anonimato avevano espresso i loro dubbi sul fatto che la maggior parte dei giocatori volesse vaccinarsi durante la stagione. Dubbi evidentemente fugati dal commissioner della lega, che ha sottolineato come la vaccinazione — che non è stata imposta ai giocatori né alla loro unione — sia stata incoraggiata sia come esempio per la popolazione che con concessioni più ampie, come visite da familiari durante le trasferte o la possibilità di recarsi ai ristoranti aperti dalle regolamentazioni locali.