Michael Jordan rivela l’ultimo scambio di messaggi con Kobe Bryant
HALL OF FAMEA pochi giorni dall’introduzione nella Hall of Fame, Michael Jordan in un’intervista ha svelato l’ultimo scambio di messaggi avuto con Kobe Bryant prima della sua scomparsa: "Per qualche motivo non riesco a cancellare quei messaggi, mostrano tutta la sua natura competitiva". Poi ha aggiunto: "Mentalmente era durissimo, forse anche più duro di me"
Tra pochi giorni Kobe Bryant verrà ufficialmente introdotto nella Hall of Fame, e a tenere il discorso sul palco di Springfield sarà nientemeno che Michael Jordan. Il quale ha già tenuto un discorso per Kobe in occasione del memoriale del febbraio 2020 allo Staples Center, ma che a 16 mesi di distanza dalla tragica scomparsa di Bryant e della figlia Gigi insieme ad altre sette persone nell’incidente di elicottero di Calabasas ha ancora un ricordo che lo accompagna: l’ultimo scambio di messaggi con Kobe. "Era davvero troppo felice, stava alla grande dopo aver lasciato la pallacanestro" ha detto MJ in un’intervista con ESPN. L’ultimo scambio risale all’8 dicembre 2019, un mese e mezzo prima dell’incidente, appena dopo mezzogiorno.
"La tequila che mi hai mandato è fantastica" ha scritto Kobe, ringraziando MJ per la bottiglia di Jordan's Cincoro Tequila che gli aveva mandato al lancio dell’etichetta.
"Grazie, fratello mio".
"Yes, sir. La famiglia sta bene?".
"Tutto bene, la tua?".
"Benissimo"
"Buone feste, spero di vederti presto. Coach Kobe??!" ha aggiunto MJ, prendendo in giro Bryant per la sua nuova avventura in panchina aggiungendo anche una emoji che ride piangendo.
"Sono seduto in panchina proprio in questo momento, li stiamo massacrando. 45-8".
"Per qualche motivo amo quel messaggio, perché mostra la sua natura competitiva" ha continuato poi Jordan, che ha ammesso di non averlo ancora cancellato e di riguardarlo di tanto in tanto, cercando anche lui di fare i conti con una scomparsa che per sua stessa ammissione incrina ancora la sua voce. Come quando si è messo a piangere durante il memoriale, pur avendo promesso a sua moglie di non farlo per non diventare di nuovo un meme: "Poi ho capito che non bisognerebbe sentirsi nervosi a mostrare le proprie emozioni per una persona a cui hai voluto bene. È uscito il mio lato umano — le persone tendono a dimenticarsi che ne ho uno anche io"
Jordan: "Kobe mentalmente era duro, forse anche più di me"
Ovviamente c’è grande attesa per il discorso che Jordan farà nella notte tra sabato e domenica per introdurre Bryant nella Hall of Fame, accogliendo la richiesta fatta da Vanessa dopo la scomparsa di Kobe. “Onestamente sapevo che me lo avrebbe chiesto lui stesso, o ero io oppure Shaq, dato che hanno vinto tre titoli insieme. Per me è un grande onore, è come essere presente per un membro della famiglia. Mi ha dato la sua forma più alta di rispetto cercando di emulare certe cose che facevo io. E l’unico modo che ho per ripagarlo è mostrando il mio supporto e la mia ammirazione per uno dei più grandi di sempre nella pallacanestro”. Poi ha rivelato qualche pensiero che potrebbe far parte del suo discorso: “La gente se lo dimentica, ma Kobe si è fatto da solo. E ci è riuscito col duro lavoro, mettendoci tutto quello che aveva. Dovrebbe essere un grande modello per un sacco di ragazzi che a 18 anni magari non vogliono passare dal college per giocare a pallacanestro. Lui ha mostrato come farcela. Ma allo stesso tempo è rimasto per molto tempo in panchina prima di avere la sua chance, e quando l’ha avuta l’ha sfruttata fino in fondo. Mentalmente era un ragazzo molto duro, forse anche più di quanto lo fossi io. Perché ai miei tifosi non piaceva il fatto che stesse cercando di copiare quello che io avevo fatto”. In quel modo invece si è guadagnato il rispetto di Michael Jordan e un posto indelebile nel suo cuore — oltre che sul suo cellulare.