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NBA, cataclisma in casa Celtics: Ainge si dimette, Stevens al suo posto, si cerca un coach

NBA
©Getty

L'eliminazione subita per mano dei Nets ha immediatamente generato delle conseguenze a Boston: Danny Ainge ha scelto di dimettersi dal ruolo di presidente delle Basketball Operations, carica affidata all'attuale allenatore, il cui primo compito sarà proprio quello di cercare il proprio successore sulla panchina dei biancoverdi

Un cataclisma in casa Boston Celtics. L’eliminazione al primo turno contro Brooklyn ha fatto saltare per aria gli equilibri, probabilmente precari, dei biancoverdi, che all’indomani del 4-1 subìto dai Nets ha deciso di rivoluzionare il proprio organico: via Danny Ainge, che ha scelto di abbandonare la sua posizione di presidente delle Basketball Operations ai Celtics, e al suo posto la promozione a un ruolo dirigenziale dell’attuale allenatore, Brad Stevens, la cui nuova carica lascia però ovviamente scoperto il posto in panchina. Un posto che verrà riempito proprio seguendo le indicazioni dello stesso Stevens che, come primo compito nel suo nuovo ruolo dirigenziale, avrà quello di individuare il suo miglior successore possibile. L’allenatore dei Celtics, a sentire i soliti ben informati, non si sarebbe mai ripreso completamente dallo stress legato alla scorsa stagione, quella terminata tra mille incertezze nella bolla di Orlando, e per questo motivo avrebbe accettato di lasciare la panchina e di accettare invece un nuovo ruolo nel front office per raccogliere l’eredità di Danny Ainge. 

Un Ainge che - dopo aver recitato un ruolo comunque importante da giocatore nei Celtics dell'era di Larry Bird negli anni '80 e aver poi riportato un titolo NBA in città nel 2008 da general manager - ora potrebbe allontanarsi definitivamente dalla franchigia che ha marchiato a fuoco la sua vita professionale, e che da dirigente ha guidato a 15 playoff in 18 stagioni. "Una fantastica avventura durata una vita", le parole di Ainge: "Non potrei lasciare in mani più capaci, quelle di Brad, che conosco bene". Stevens che quindi dovrà fare i conti con un cambio di scenario, che conclude così dopo 8 stagioni la sua esperienza da capo allenatore. Il record (354 vittorie, 282 sconfitte) è positivo (il 55.7% di successi), e solo una volta la sua squadra ha mancato l'accesso ai playoff sotto la sua guida. Di questi 7 viaggi alla postseason, tre si sono conclusi in finale di conference, ma non c'è mai stato l'approdo in finale NBA e quindi a maggior ragione è mancato l'anello di campioni NBA a coronare il lavoro suo e del suo staff. "Sono grato a Danny per molto cose, non ultima per avermi ancora una volta dimostrato la sua fiducia affidandomi questa carica: amo i Celtics, comprendo l'onore e la responsabilità che questo nuovo ruolo comporta e sono pronto a far di tutto per riportare i Celtics in vetta". Il primo passo starà nell'individuare e scegliere il proprio successore, l'allenatore destinato a rilanciare le ambizioni di una città e di una franchigia a cui la partecipazione ai playoff non basta più.

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