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Playoff NBA, Celtics eliminati dai Nets. Smart: "Al completo possiamo dare fastidio"

PAROLE
©Getty

Con la sconfitta in gara-5, i Boston Celtics hanno concluso un’annata complicatissima a livello di infortuni e assenze per Covid-19, mancando le finali di conference raggiunte in tre dei precedenti quattro anni. “Ma quando siamo in salute e al completo possiamo dare fastidio a tutti” ha detto Marcus Smart, il cui futuro però potrebbe essere lontano da Boston

Tantissime squadre in questa stagione hanno avuto a che fare con gli infortuni, ma poche hanno avuto la sfortuna dei Boston Celtics. La squadra di coach Brad Stevens ha chiuso la stagione perdendo stanotte contro i Brooklyn Nets, una squadra certamente più forte e profonda di loro — ma che avrebbero preferito affrontare al completo invece che con le assenze pesanti di Jaylen Brown, Robert Williams e Kemba Walker. Proprio quest’ultimo è stato rallentato moltissimo da un problema al ginocchio sinistro che gli ha fatto saltare 29 partite, dopo che nelle prime otto stagioni in NBA a Charlotte ne aveva perse solamente 35 combinate. “È dura, sono arrivato qui perché volevo essere parte di cavalcate speciali ai playoff e di partite ad alta intensità, ma non ci sono riuscito. Devo sistemare tutto durante l’estate, devo ritrovare la fiducia in me stesso e la salute. E ho bisogno di tempo per riuscirci”.

 

Marcus Smart dal canto suo è sicuro che con più fortuna a livello di salute i Celtics possano tornare a giocarsela come fatto nel recente passato: “Quando siamo sani e ci siamo tutti, siamo un dito in… per chiunque” ha detto con un uso di parole colorito. “Lo abbiamo dimostrato volta dopo volta quando siamo al completo, perciò l’obiettivo numero uno è recuperare tutti. È stato un anno sfortunato per tutti, me incluso. Eravamo senza tre titolari di fatto, perciò è dura. Dobbiamo riposarci, imparare e capire di che cosa abbiamo bisogno”. La sua situazione però andrà risolta anche a livello contrattuale: a Smart resta un solo anno di contratto, perciò può firmare un’estensione quest’estate; se non dovesse farlo, però, il suo futuro potrebbe anche essere lontano dal Massacchusetts, sacrificato sul mercato per cercare di migliorare la squadra.

Il mercato dei Celtics, tra il rinnovo di Fournier e Tatum che non si sbilancia

Anche la situazione di Evan Fournier andrà risolta, visto che sarà free agent senza restrizioni: il francese non si è sbilanciato — anche perché la free agency sarà in pieno svolgimento dei Giochi Olimpici di Tokyo — ma ha comunque fatto capire che la sua esperienza a Boston è stata positiva. “Stiamo parlando di un’organizzazione di primissimo livello e lo hanno dimostrato. Erano molto contenti di avermi e mi hanno mostrato grande affetto, tutto è stato molto positivo. Non è stato facile per me, ma tutti mi hanno sostenuto nonostante il mio brutto esordio e il periodo in cui ho avuto il Covid. Non sappiamo nemmeno quando comincerà il mercato, perciò non ho idea di come andrà la free agency”.

 

Non ne ha un’idea neanche Jayson Tatum, che sicuramente dal punto di vista personale ha vissuto la sua miglior stagione della carriera e anche ai playoff si è confermato con quella gara-3 da 50 punti. Tatum si è detto disponibile a vestire di nuovo la maglia di Team USA alle Olimpiadi (dopo la brutta esperienza ai Mondiali di Cina nei quali si è infortunato), mentre sul mercato che potranno fare i Celtics è stato più guardingo: “Non so se la squadra sarà diversa, non è compito mio parlarne. So di poter dare le mie idee alla dirigenza, ma penso che ognuno debba fare il proprio lavoro: il mio è di essere presente e giocare a pallacanestro, non di suggerire scambi o chi fare andare via. Non è quello che faccio”.

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