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NBA, il ritorno di "Playoff P": "Sapevo di dover giocare alla grande"

NBA
©Getty

Paul George aveva i riflettori puntati addosso: la gara più importante della stagione, da affrontare senza Kawhi Leonard, fuori (forse a lungo) per via dei guai al ginocchio. E l'ex giocatore di Pacers e Thunder ha risposto alla grande. A partire da una dichiarazione bellicosa fatta a coach Tyronn Lue prima ancora di scendere in campo

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E dopo gara-5 - una gara chiusa con 37 punti e 13 rimbalzi, una gara giocata senza Kawhi Leonard al suo fianco - sulle pagine dei giornali e sui media più influenti è tutto un abbondare di "Playoff P". Un soprannome che solo un anno fa circa - nella bolla di Orlando - sembrava ormai dimenticato (anzi, sembrava suonare addirittura beffardo, sostituito dal meno gentile "Pandemic P"), ora è tornato immediatamete d'attualità. A chi gli ha chiesto una spiegazione su questo ritorno, Paul George ha risposto laconico: "Non ci sono segreti particolari. Sapevo che avrei dovuto giocare alla grande, stasera come nelle prossime gare". Già, perché ora Leonard non c'è e potrebbe non esserci più fino alla fine. Il Leonard che ha già vinto. Il Leonard che ha già dimostrato di saper essere il numero uno. Quello che - ripetevano spesso i suoi critici - George non ha mai dimsotrato di poter essere. Ma "PG13" ha la memoria più lunga, e si ricorda facilemente un passato non troppo lontano in cui è stato il numero uno. "A Indiana mi è stato chiesto di guidare una franchigia. La cosa bella di venire a L.A. è che oggi posso farlo insieme a uno dei migliori giocatori al mondo, in Kawhi. Ora che lui non c'è, mi basta tornare alla mentalità che avevo quando giocavo ai Pacers. Non ho dovuto inventarmi niente, e non ho sentito di dover provare nulla a nessuno", dice George. "Dovevo solo tornare a quel tipo di feeling e credere in me stesso. Ringrazio i miei compagni che mi hanno permesso di fare la partita che ho fatto, continuando a incitarmi e spingermi a dare tutto". 

Coach Lue: "Ha mandato un messaggio importante"

Compagni e allenatore, perché anche coach Lue non ha avuto dubbi ad affidarsi a George nella gara più importante della stagione: "È venuto da me prima della palla a due e mi ha detto: 'T, ci penso io'. Ho grande rispetto per PG, è ingiusto giudicare un giocatore per una singola serie o per una singola partita". E a proposito di grandi partite: "Con quella di oggi ha lanciato un messaggio, importante. Voglio dire: si sentono un sacco di voci in giro, la gente si inventa di tutto. Ma Paul è un gran giocatore". E gara-5 contro Utah l'ha dimostrato. Una volta di più, ce ne fosse stato bisogno. 

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