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NBA, Terance Mann spezza la maledizione dei Clippers: che festa in spogliatoio. VIDEO

IL PROTAGONISTA
©Getty

La vittoria più importante nella storia degli L.A. Clippers porta la firma di un protagonista decisamente a sorpresa. Terance Mann ha realizzato il suo massimo in carriera (college o NBA è indifferente) segnando 39 punti con un incredibile 7/10 dalla lunga distanza, venendo festeggiato da tutti i compagni al rientro in spogliatoio — come testimoniato da Nicolas Batum sui social

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Nella storia dei Clippers di solito funziona al contrario: sono gli avversari a pescare un protagonista inatteso (chiedere di Josh Smith e Corey Brewer per informazioni) e a trovare il modo di vincere, infliggendo ai tifosi di L.A. inevitabili sofferenze. Questa volta, per una volta, gli dei del basket hanno invece sorriso ai losangeleni, regalando loro una rimonta da -25 che fa già parte della storia della NBA. Mai nessuno infatti era riuscito a recuperare uno svantaggio così ampio in un “clinching game, cioè in una partita in cui ci si giocava il passaggio del turno, e i Clippers ci sono riusciti avendo solamente un tempo a disposizione — il secondo. È però bastato e avanzato per vincere di 12 lunghezze alla fine, e se sono riusciti a raggiungere le prime finali di conference in 50 anni di storia della franchigia — interrompendo la maledizione che li aveva resi l’unica squadra professionistica statunitense (quindi comprendendo anche gli altri sport) a passare così tanto tempo senza raggiungerle — è per merito di Terance Mann.

L’eroe inatteso degli L.A. Clippers

E dire che solamente lo scorso 11 giugno, cioè poco più di una settimana fa, dopo la sconfitta in gara-2 contro Utah che li aveva fatti sprofondare sullo 0-2 per la seconda volta in altrettante serie di playoff coach Tyronn Lue aveva dichiarato che Mann era fuori dalla rotazione, concedendogli appena un minuto in campo. Poi non è realmente stato così (in gara-3 ha giocato 15 minuti, seppur molti a risultato acquisito), ma comunque il suo rendimento nelle prime quattro gare non è stato di certo memorabile: appena 12 punti in tutto con 4/12 al tiro e 1/4 da tre, pur senza mai avere plus-minus negativo. Mann si era già reso protagonista nella serie contro Dallas nella rimonta di gara-3 con la sua energia (+18 di plus-minus) e in gara-7 sempre contro i Mavericks con un primo tempo da 13 punti, ma è da quando Kawhi Leonard ha lasciato il campo che è decollato. In gara-5 lo ha fatto letteralmente piazzando una schiacciata fenomenale sulla testa di Rudy Gobert in un momento cruciale del quarto periodo, chiudendo con 13 punti in 26 minuti; in gara-6 ha semplicemente trovato la serata della vita, mettendone 39 con 15/21 dal campo, 7/10 da tre e 2/2 ai liberi in 36 minuti. Una prestazione balistica sensazionale per punire la scelta difensiva di coach Snyder, che ha messo Gobert in marcatura su di lui per sfidarlo al tiro — perdendo clamorosamente la scommessa e finendo eliminato.

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Le parole dopo il match e la doccia dei compagni

"I miei compagni continuavano a ripetermi di tirare ed è quello che ho fatto" ha detto lui con semplicità dopo la partita, quando insieme a Paul George si è presentato davanti ai microfoni di ESPN per parlare di quello che aveva appena combinato — senza sapere nemmeno quanti punti aveva segnato (“L’ultima volta che ho visto ero a 34”) e venendo preso in giro da PG13 (“Ma devi sapere quanti ne hai fatti! 34 comunque era un bel po’ di tempo fa”). Poi, una volta rientrato negli spogliatoi, è stato sommerso dalle secchiate d’acqua dei suoi compagni di squadra, come testimoniato da Nicolas Batum su Twitter. “Hai 24 ore per goderti questo momento, poi si torna al lavoro” ha scritto il francese. “Sono contento e orgoglioso di te, fratellino”.