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NBA, Tyronn Lue sa come si fa: "Rimontare da 1-3? Molto fattibile"

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©Getty

Dopo esserci riusciti nelle due serie precedenti, questa volta gli L.A. Clippers non sono riusciti a pareggiare i conti nella serie in gara-4 dopo essere andati sotto 0-2, ritrovandosi già con le spalle al muro per le prossime tre partite. Secondo Tyronn Lue però rimontare da 1-3 è "molto fattibile": "Abbiamo battuto Utah quattro volte in fila, perciò si può fare". Ma le condizioni di Kawhi Leonard rimangono un mistero

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Quando si parla di rimonte da 1-3, è inevitabile ripensare alle storiche finali del 2016 tra Golden State e Cleveland, vinte dai Cavaliers vincendo le ultime tre partite. E su quella panchina sedeva coach Tyronn Lue, a cui non è più riuscito il miracolo l’anno successivo sempre contro gli Warriors (ma con un Kevin Durant in più) ma che si ritrova oggi a fronteggiare un altro deficit di 1-3. La sconfitta in gara-4 contro i Phoenix Suns, infatti, ha interrotto uno schema che si ripeteva da ormai due serie: in svantaggio 0-2, poi il pareggio nelle successive due partite, in fine la vittoria e il passaggio del turno — diventando la prima squadra di sempre a rimontare due 0-2 nella stessa post-season. Per questo coach Lue non perde la calma: “Abbiamo battuto Utah e vinto quattro partite in fila, perciò rimontare è molto fattibile” ha detto dopo la pesante sconfitta in gara-4. “Bisogna solo affrontare una partita alla volta, ma dovremo essere concentrati per riuscirci”. E lo stesso Chris Paul, quando dopo la partita gli è stato chiesto di commentare il 3-1 di vantaggio, ha evitato di rispondere dicendo solo “Non voglio parlarne, ho brutte esperienze in quel senso”. La storia però è dalla sua parte: le squadre avanti 3-1 vincono il 95% delle serie (251-13) e a livello di finali di conference il record è di 52-4. Ma i Clippers sperano che diventino cinque.

Il dubbio in vista di gara-5: ci sarà Kawhi Leonard?

I Clippers si sono già ritrovati a dover affrontare una “elimination game” in trasferta nella serie di primo turno contro Dallas, ma in quella occasione potevano contare su Kawhi Leonard — che dominò quella gara-6 segnando 45 punti con una prestazione fenomenale. Un due volte MVP delle Finals su cui i Clippers non hanno potuto contare nelle ultime sei partite, arrivando col fiato corto nel finale di gara in cui hanno sbagliato ben 12 tiri per pareggiare o sorpassare gli avversari, un record nelle ultime 25 stagioni. Le condizioni di Leonard rimangono un mistero e la sua presenza in gara-5, potenzialmente l’ultima della stagione dei Clippers, non è sicura. “Non posso parlare per lui, ma se non è al 100% non lo vogliamo vedere in campo” ha detto Paul George, provando a togliere pressione al compagno. “Da fratello e compagno di squadra, la sua salute a lungo termine è più importante di quello che sta succedendo. Non posso parlare di quanto sia grave il suo infortunio o su quanto possa o non possa darci. Ma la sua salute viene prima di tutto”.

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Con soli otto uomini nella rotazione e Marcus Morris lontano dal 100%, i Clippers sono sembrati un po’ sulle gambe in gara-4 — la loro tredicesima partita in appena 25 giorni del mese di giugno, complici delle serie andate sempre “lunghe” e pochissimo tempo per recuperare. Per coach Lue però non possono esserci scuse in questo periodo dell’anno: “I ragazzi possono essere un po’ stanchi, ma dobbiamo continuare a combattere. Non ho nessun problema sul modo in cui si sono battuti: tutti i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano. È solo che stanotte in attacco non entrava niente”. In gara-5 ci sarà bisogno di una prestazione di altissimo livello per tenere in piedi la loro stagione, il primo passo di una rimonta che sembra impossibile: “Sarà dura, molto dura” ha detto Paul George. “Ma siamo arrivati a quel momento: o si vince o si va a casa”.

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