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NBA, i playoff di Danilo Gallinari: com'è cambiato il suo gioco. ANALISI

NBA
©Getty

Al 12° anno nella lega, alla sua 5^ esperienza di playoff, anche in un ruolo nuovo - uscendo dalla panchina - Danilo Gallinari ha dimostrato di avere l'intelligenza cestistica e il mestiere necessario per trovare il modo di recitare da protagonista sul palcoscenico fin qui più importante della sua carriera NBA. Modificando negli anni il suo modo di stare in campo

ATLANTA-MILWAUKEE, GARA-6: STANOTTE ALLE 2.30 SU SKY 

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Solo due anni fa, nell'inattesa avventura playoff dei suoi Clippers contro Golden State (sfiorati i 20 punti di media nelle 6 gare, stando in campo 33 minuti a partita), quasi 7 di quei 20 punti arrivavano nell'area pitturata (e quasi 5 a sera dalla lunetta). Il Danilo Gallinari che scende in campo stanotte contro Milwaukee per mantenere viva la stagione dei suoi Atlanta Hakws (diretta alle ore 2.30 su Sky Sport NBA e Sky Sport Uno con commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina) è un giocatore molto diverso, come evidente da qualche dato che racconta di una trasformazione notevole negli ultimi anni di carriera dell'ex giocatore dell'Olimpia Milano. Che in questi playoff conclude in spot up (quindi in ricezione-arresto-e-tiro) più di un quarto dei suoi possessi offensivi, spesso dietro la linea da tre punti, tanto che quasi il 43% della sua produzione offensiva proviene da oltre l'arco (dato che era sotto il 33% nell'avventura in maglia Clippers). Di conseguenza, opposti anche i numeri dell'azzurro nei punti conquistati in area: uno su tre di quelli segnati a L.A., solo il 16.5% oggi. Gallinari - condizionato da una carriera lunga e non priva di infortuni - non ha più l'atletismo necessario ad andarsi a prendere di prepotenza conclusioni e canestri a centro area, sfidando le difese avversarie, ma rimane letale dalla distanza e ha sviluppato superbamente il gioco in post. Tra i giocatori con più di 20 possessi in post in questi playoff 2021, nessuno fa meglio dell'azzurro di Atlanta per efficienza offensiva: Gallinari, infatti, ricava 1.184 punti a possesso su queste situazioni, mettendosi dietro fenomeni come Kevin Durant (secondo con 1.17, su un numero più elevato di possessi) e lunghi del calibro di John Collins (suo compagno di squadra) e Joel Embiid (che ha più del doppio dei possessi di Gallinari, e ne ricava 1.128 punti a possesso). Un altro aspetto offensivo in cui il n°8 degli Hawks ha dimostrato di sapersi rendere utile in questi playoff è agendo nelle vesti di bloccante. Quando gioca il pick-and-roll (con Young, Huerter, a volte anche con Bogdanovic) in un solo caso Gallinari ha chiuso l'azione tagliando forte verso canestro, mentre nelle restanti situazioni (16 su 17) ha sempre preferito aprirsi per il tiro da fuori oppure "fintare" direttamente il blocco (slip the pick) e ricevere per un altra conclusione dal perimetro. In entrambi i casi, i dati lo premiano, inserendo il suo nome al top di questa classifica per efficienza offensiva in mezzo a una top 10 dominata soltanto da lunghi, che invece rollano molto più spesso e volentieri verso canestro. Gallinari produce 1.529 punti a possesso sui tiri generati dopo aver portato/fintato un blocco, ed è il terzo dato più alto dei playoff 2021 in una graduatoria che vede al primo posto Deandre Ayton, al secondo Bam Adebayo, al quarto il suo avversario di serata Brook Lopez e poi ancora Zubac, Capela, Portis, Favors e Dwight Howard, tutti giocatori con una dimensione interna ormai estranea all'azzurro. 

La metà campo difensiva (e gli ottimi dati in isolamento)

In difesa non è una novità per Gallinari il tentativo delle squadre avversarie di inserirlo nei propri pick and roll, per poi cercare di batterlo sui cambi ormai spesso automatici (anche se la difesa voluta da coach McMillan per i suoi Hawks tende a mettere tanta enfasi nel restare individualmente sul proprio uomo, senza accettare passivamente - e sempre - il cambio). L'azzurro, dicono i dati, è difensore solo mediocre in queste situazioni (concede 0.93 punti a possesso ai suoi avversari, 17° sui 27 giocatori chiamati a esibirsi in più di 40 possessi simili) ma una cosa che non da oggi emerge nell'apporto difensivo di Gallinari è la sua capacità di non soffrire quando attaccato in isolamento. Lì - lo confermano le cifre di questi playoff - tra chi ha giocato più di 20 possessi del genere, solo il suo compagno Kevin Huerter ha fatto meglio, tenendo gli avversari a 0.4 punti a possesso contro i 0.522 di Gallinari, un dato che lo mette davanti proprio a un altro suo compagno (Clint Capela) ma anche a difensori del calibro di P.J. Tucker (5°), Kevin Durant (8°) o Jae Crowder (9°). Insomma, il fisico (ovviamente) alla soglia dei 33 anni non gli permette più di dominare una partita in un certo modo, ma la grande intelligenza cestistica di Gallinari - unita al mestiere appreso in oltre 10 anni di NBA - gli ha permesso di sviluppare aree del gioco dove poter ancora incidere anche sul palcoscenico più importante fin qui da lui calcato nella sua carriera americana. E nessuna gara assume più valore della sesta, spalle al muro, contro Milwaukee, in programma nella notte. Danilo Gallinari è pronto a raccogliere la sfida. 

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