NBA, le 20 statistiche più pazze della stagione 2020-21
L’account StatMuse ha raccolto su Twitter le 20 statistiche più assurde della stagione 2020-21 che si è appena conclusa con il titolo dei Milwaukee Bucks. Dalle super prestazioni di Durant e Curry alle Finals senza precedenti di Giannis Antetokounmpo, ecco le 20 statistiche più pazze dell’anno
CAMPAZZO PIÙ RIMBALZI DI PORZINGIS | Facundo Campazzo si è ritrovato suo malgrado titolare per i Denver Nuggets, complice l’infortunio di Jamal Murray. Ma dall’alto del suo 1.78 scarso a un certo punto dei playoff ha comunque preso più rimbalzi di media rispetto a Kristaps Porzingis, che di centimetri ne misura 221…
LA FINE DELLA STRISCIA DI SHAQ | Dopo ben 37 anni consecutivi, la striscia infinita di almeno un compagno di Shaquille O’Neal in finale NBA si è interrotta quest’anno con l’eliminazione di Rajon Rondo in finale di conference contro Phoenix
TONY SNELL L’INFALLIBILE | Non era mai successo nella storia della NBA che un giocatore chiudesse con almeno il 50% dal campo, il 50% da tre punti e il 100% ai liberi in una stagione (almeno 100 tentativi dal campo). Ce l’ha fatta Tony Snell degli Atlanta Hawks, unico nel suo genere
ZION WILLIAMSON SOPRA IL 50% | Ricorderemo la stagione 2020-21 come quella in cui Zion Williamson si è affermato come un All-Star, grazie a una incredibile prolificità al ferro e altissime percentuali al tiro. StatMuse ha calcolato che Williamson avrebbe potuto sbagliare 216 tiri senza segnarne neanche uno e chiudere comunque la stagione sopra il 50% al tiro
MICHAEL PORTER JR. COME WILT CHAMBERLAIN | Nella storia della NBA ci sono solo due giocatori capaci di segnare almeno 19 punti a partita con una percentuale effettiva (quindi considerando il diverso peso dei tiri da due e da tre punti) superiore al 64%. Uno è Michael Porter Jr. dei Denver Nuggets, che si è fermato al 64.6%; l’unico altro è addirittura Wilt Chamberlain con il 68.3%
GIANNIS ANTETOKOUNMPO E LE SUE INCREDIBILI FINALS | Nella storia delle NBA Finals non si era mai visto un giocatore capace di chiudere con 30 punti, 10 rimbalzi, 5 assist e il 60% al tiro fino a quando non è arrivato Giannis Antetokounmpo. Queste le sue medie finali contro Phoenix: 35.2 punti, 13.2 rimbalzi, 5 assist, 1.2 recuperi, 1.8 stoppate e il 61.8% dal campo
IL FINALE INFINITO DI GARA-5 TRA SUNS E CLIPPERS | I finali di gara delle partite di basket, si sa, possono durare molto. Ma tra Suns e Clippers si è andati oltre: per concludere gli ultimi 90 secondi di gioco ci sono voluti ben 33 minuti “reali”, con tanti canestri segnati (5) quante revisioni degli arbitri all’instant replay
LA PARTITA ASSURDA DI DRAYMOND GREEN | Draymond Green ci ha abituati a linee statistiche decisamente peculiari, ma la sua prestazione contro i Dallas Mavericks del 6 febbraio è davvero unica. Negli ultimi 30 anni non era mai successo che un giocatore chiudesse con 15 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi senza neanche un canestro segnato come fatto da lui (2 punti, 6 rimbalzi, 15 assist, 6 recuperi, 4 stoppate, 0/2 dal campo)
LA STAGIONE INSENSATA DI STEPH CURRY | Sempre rimanendo a Golden State, questo il riepilogo della stagione di Steph Curry:
- 32 punti a partita (capocannoniere NBA)
- il più vecchio capocannoniere dai tempi di MJ
- 38 partite da almeno 30 punti (record dai tempi di MJ)
- 337 triple (primo in NBA)
- quarta stagione con almeno 300 triple (record)
- 7 partite da almeno 10 triple (record)
- 5.3 tripla a partita (record)
- miglior realizzatore nella storia degli Warriors
LONZO BALL… TIRATORE DA TRE?! | Entrando in NBA il grosso punto di domanda su Lonzo Ball era il tiro da tre punti, ma in questa stagione ha tirato alla grande per i New Orleans Pelicans. A un certo punto di marzo Ball aveva segnato più triple di giocatori come Trae Young, Luka Doncic, Jayson Tatum, Bradley Beal, Devin Booker e LeBron James, mantenendo una percentuale da tre superiori a tutti questi All-Star
I PLAYOFF IMMARCABILI DI KEVIN DURANT | Dopo un anno e mezzo lontano dai campi, c’erano dei legittimi dubbi che Kevin Durant potesse essere di nuovo quello di un tempo. Invece la stella dei Brooklyn Nets ci ha messo pochissimo tempo a fugarli tutti disputando dei playoff irreali: il 90% delle sue triple è stato contestato, ma ha comunque segnato più del 50% delle conclusioni con i piedi oltre l’arco. Peccato per l’ultima in cui ha pestato di pochissimo la linea
LA PAZZESCA GARA-5 DI KD | Senza Kyrie Irving e con James Harden a mezzo servizio, in gara-5 contro Milwaukee Kevin Durant ha realizzato un capolavoro da 49 punti, 17 rimbalzi, 10 assist, 3 recuperi, 2 stoppate, 16/23 al tiro, 4/9 da tre e 13/16 ai liberi giocando tutti i 48 minuti e segnando o assistendo 43 degli ultimi 52 punti dei suoi. Mai nessuno aveva chiuso una partita di playoff con 45+15+10
UN GIANNIS FORMATO SHAQ | Nella storia delle Finals solamente due giocatori sono stati capaci di realizzare due gare in fila da 40 e 10 rimbalzi: uno è Giannis Antetokounmpo in gara-2 e 3 delle Finals; l’unico altro è addirittura Shaquille O’Neal con la maglia dei Lakers
BEN SIMMONS NON TIRA MAI | L’eliminazione dei Philadelphia 76ers per mano degli Atlanta Hawks è stato uno dei momenti più importanti dei playoff, e suo malgrado Ben Simmons ne è finito in mezzo. Nelle ultime quattro partite della serie non ha mai tentato neanche un tiro nei quarti periodi, suggellando tutto con quel canestro già fatto che ha rifiutato nel finale di gara-7
LEBRON, UN’ALTRA STAGIONE DA 25 A PARTITA | Si esalta spesso LeBron James per la completezza del suo gioco e per le sue doti da passatore, facendo passare un po’ in secondo piano quelle realizzative. Per la 17^ volta nella sua carriera il Re ha chiuso con almeno 25 punti di media a segno, staccando il resto dei vari Jordan, Durant, Kobe e Karl Malone a quota 12. Ah, James ci è riuscito per 17 anni in fila
TATUM TRA I PIÙ GIOVANI CINQUANTELLISTI AI PLAYOFF | Nella storia dei playoff ci sono solo due giocatori più giovani di Jayson Tatum capaci di segnare almeno 50 punti in una partita (come fatto da lui in gara-3 contro Brooklyn). Il primo è Rick Barry a 23 anni e 21 giorni; il secondo Michael Jordan a 23 anni e 62 giorni. Tatum ci è riuscito a 23 anni e 83 giorni, ma solo il calendario gli ha impedito di raggiungere un traguardo storico
TRAE YOUNG TRA I PIÙ GRANDI | Sempre a proposito di protagonisti dei playoff, anche Trae Young ha decisamente lasciato il segno. Il record per punti segnati in una partita di finale di conference appartiene a Michael Jordan con 54, seguito dai 50 di Dirk Nowitzki, due prove da 49 e 48 di LeBron James e un’altra da 48 di Nowitzki. A loro si è aggiunto Young con i 48 realizzati in gara-1 contro Milwaukee, e di questa lista è l’unico 22enne insieme a James a esserci riuscito
IL POKER DI PREMI DI GIANNIS | Con la vittoria del premio di MVP delle Finals, Giannis Antetokounmpo è diventato il primo giocatore di sempre a vincere il Most Improved Player, l’MVP della regular season e il premio di Difensore dell’Anno. Un poker di premi mai raggiunto da nessun altro (a Jordan e Olajuwon manca l’MIP)
L’IMPATTO POSITIVO DI CP3 OVUNQUE VADA | Ovunque sia andato in carriera, Chris Paul ha sempre migliorato il record di squadra precedente al suo arrivo. Lo ha fatto a New Orleans (dal 22% al 46% di vittorie), ai Clippers (39% prima, 60% dopo), a Houston (dal 67% al 79%), a OKC (dal 59% al 61%) e infine a Phoenix (da 46% a 72%). E per la prima volta in carriera ha raggiunto le Finals, pur senza riuscire a raccogliere le due vittorie che sarebbero valse il titolo
DEANDRE AYTON AI LIVELLI DEI PIÙ GRANDI | Bill Russell. Kareem Abdul-Jabbar. Wilt Chamberlain. Si limita a questi nomi la lista di giocatori capaci di chiudere una partita di finale NBA con almeno 20 punti, almeno 15 rimbalzi e l’80% al tiro come fatto da Deandre Ayton dei Phoenix Suns in gara-1 contro i Milwaukee Bucks