La superstar degli Atlanta Hawks è già di nuovo in campo, e come ogni anno non manca l'appuntamento con il torneo della Skinz League a Oklahoma City. che riunisce professionisti e dilettanti. E dove il suo canestro da tre punti sulla sirena ha fatto impazzire il pubblico, generando l'invasione di campo
Che davanti ci siano i New York Knicks, al Madison Square Garden, in una sfida di playoff NBA o che invece l'avversario di turno sia un oscuro giocatore di summer league, nella famosa Skinz League, una lega che unisce professionisti e dilettanti a Oklahoma City, Trae Young gioca sempre alla stessa maniera. Ovvero al massimo, riservando per i momenti finali della partita le sue giocate più leggendarie. E se al Garden in gara-1 era stato un floater a centro area a mandare ko i Knicks, per decidere all'ultimo secondo la partita del calendario serale della Skinz League stavolta la superstar degli Hawks ha utilizzato un'altra delle sue armi letali: il tiro da tre punti. Con i suoi sotto di due punti e soli 5 secondi sul cronometro, Young prima ha ingaggiato una lunga battaglia verbale con il suo difensore, per poi perderlo sui blocchi, ricevere palla e mandare a bersaglio la tripla della vittoria, che ha scatenato l'entusiasmo del pubblico, protagonista di una festosa invasione di campo.
Non è la prima volta che Young torna nel suo stato adottivo (pur essendo nato in Texas, in Oklahoma ha giocato sia a livello liceale che collegiale) per permettere ai suoi tifosi - che in zona sono ancora tantissimi, ancora innamorati delle sue imprese con i Sooners - di gustare da vicino tutto il talento di un All-Star NBA, a un prezzo molto ma molto accessibile. Anche per la sfida risolta da Young con il canestro sulla sirena, ad esempio, i primi 200 spettatori entravano gratis in palestra e per gli altri il costo del biglietto variava dai 3 dollari (per i bambini) ai 5 (per gli adulti). Un bel gesto da parte di una superstar miliardario della NBA, che non dimentica le sue origini e che trova sempre stimoli nuovi per tirare fuori il meglio da sé, anche quando questo vuol dire fare del sano trash talking su Twitter non con i tifosi del Madison Square Garden ma con un avversario sconosciuto: "Se scegli di fare trash talking con me, ti conviene far seguire i fatti alle parole", il suo messaggio affidato ai social dopo l'incontro.