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NBA, perché Rondo, in uscita da Memphis, potrebbe essere un ottimo affare per Philadelphia

NBA
©Getty

Arrivato in Tennessee nello scambio che ha portato Eric Bledsoe ai Clippers, l'ex campione NBA che proprio a Boston nel 2008 era stato allenato da Doc Rivers potrebbe ricongiungersi al suo vecchio allenatore e provare un ultimo assalto al titolo ai Sixers. Che hanno proprio lo spazio salariale esatto per accogliere il suo contratto

Una delle prime cose che i Memphis Grizzlies hanno fatto sapere, cedendo ai Clippers Eric Bledsoe, è che tutti i giocatori ottenuti in cambio da L.A. non hanno la certezza di restare nel roster dei Grizzlies del prossimo anno. Né Daniel Oturu (il più giovane e meno caro dei tre), né soprattutto i due grandi veterani, Patrick Beverley e Rajon Rondo. Entrambi hanno un contratto in scadenza nell'estate 2022 e le cifre di quest'ultimo in particolare (8.25 milioni di dollari) combaciano alla perfezione con la trade exception (da 8.2 milioni) in mano a una squadra, contender per il titolo, che potrebbe approfittare dell'esperienza e della leadership di Rajon Rondo. Chi? I Philadelphia 76ers, che dallo scorso anno sono peraltro allenati da quel Doc Rivers che in compagnia proprio di Rondo (e del trio Allen-Pierce-Garnett) ha vinto un titolo NBA nel 2008. Un affare che - se dovesse concludersi - dovrebbe concretizzarsi rapidamente, visto che i Sixers hanno fino al 7 settembre per utilizzare la loro trade exception: nei progetti del gm di Philadelphia Daryl Morey, l'ideale sarebbe che i Grizzlies scegliessero di esercitare un buyout su Rondo, rendendolo così libero di accasarsi altrove, per poi assorbire interamente il suo contratto all'interno dello spazio salariale a disposizione. Più difficile, invece, imbastire una trade con Memphis, che sicuramente chiedere in cambio ai 76ers almeno un giocatore giovane e/o una prima scelta, asset di cui Morey non vorrebbe privarsi. 

Certo, le perplessità di accoppiare Rajon Rondo nel reparto degli esterni a un non-tiratore come Ben Simmons possono fare storcere il naso a qualcuno, ma l'ex giocatore di Hawks e Clippers nelle ultime cinque stagioni ha comunque viaggiato sopra il 36% da tre, dimostrando di aver colmato una lacuna (il tiro dalla lunga distanza) evidentissima all'inizio della sua carriera. 

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