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Mercato NBA, Ben Simmons rompe coi 76ers: vuole la cessione, non andrà al training camp

MERCATO NBA

In un colloquio con i dirigenti di Philadelphia e con coach Doc Rivers, Ben Simmons e i suoi rappresentanti hanno espresso chiaramente la volontà di non giocare più con i 76ers e di non presentarsi nemmeno al training camp che comincerà a fine mese. Una rottura totale che ora mette pressione al capo della dirigenza Daryl Morey per trovare uno scambio sempre più difficile

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La notizia era nell’aria, ora ci sono anche le conferme: secondo quanto scritto da Keith Pompey del Philadelphia Inquirer, Ben Simmons ha espresso chiaramente la volontà di non giocare più per i Philadelphia 76ers. Lo ha fatto in un incontro della scorsa settimana tenuto a Los Angeles con tutti i piani alti della franchigia, dal co-proprietario Josh Harris all’allenatore Doc Rivers passando ovviamente per i due principali membri della dirigenza, il presidente delle operazioni cestistiche Daryl Morey e il GM Elton Brand. La decisione è presa, tanto che secondo quanto trapelato il giocatore non intende nemmeno presentarsi per il training camp previsto per fine mese, cercando di forzare la mano a una situazione che ha raggiunto una fase di stallo.

Perché i Sixers non hanno ancora scambiato Ben Simmons

A frenare ogni tentativo di scambio fino a questo momento è stato il basso valore di mercato dell’australiano in questo particolare momento, dato il brutto finale della serie di playoff contro gli Atlanta Hawks e in particolare quella “non schiacciata” di gara-7. Nonostante quelle prestazioni sottotono, Daryl Morey ha sempre mantenuto un prezzo molto alto per la propria stella, senza trovare nessuna squadra in grado di accontentare le sue richieste — aspettando anche che Damian Lillard risolvesse la sua situazione a Portland, cosa che non è successa nemmeno al suo ritorno dalle Olimpiadi di Tokyo.

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La volontà di Simmons e il ruolo di Rich Paul nella vicenda

Secondo quanto scritto dall’Inquirer, Simmons è consapevole che rifiutandosi di presentarsi al training camp potrebbe essere multato dai 76ers, ma secondo quanto detto da una fonte i soldi non saranno parte del processo decisionale dell’australiano, che ha deciso di non tornare a Philadelphia in nessun caso (e ha comunque un contratto da 147 milioni di dollari nei prossimi quattro anni). Una serie di multe, poi, potrebbero deteriorare ulteriormente il rapporto tra i Sixers e l’agente di Simmons, il potentissimo Rich Paul di Klutch Sports, il quale secondo un’altra voce è intenzionato a portare via da Philly anche l’altro suo assistito in squadra, Tyrese Maxey, facendo in modo che venga inserito in uno scambio.

 

Dopo un’estate in cui Simmons non si è fatto trovare dalla sua squadra rifiutando il piano di allenamenti che avevano pensato per lui, ora la situazione è arrivata a un dunque: secondo un dirigente della Western Conference, Simmons vuole andare "in una delle tre squadre della California" (anche se tecnicamente sono quattro: le due di Los Angeles, Golden State e Sacramento) e la richiesta del giocatore diventata di dominio pubblico renderà ancora più difficile il lavoro per Morey, visto che difficilmente ora verranno accontentate le sue già alte richieste.

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