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NBA, il 90% dei giocatori è vaccinato: Kyrie Irving (ancora) no

coronavirus
©Getty

Con le palestre, i training camp e gli allenamenti pronti a ripartire tra meno di una settimana, la lega ha passato in rassegna la situazione relativa ai vaccini dei giocatori pronti a scendere in campo: il 90% ha ricevuto entrambi le dosi, ma altri casi - come quello di Andrew Wiggins - preoccupano. Ambigua la posizione di Irving: secondo Fox Sports non si è sottoposto alla somministrazione e le regole ferree applicate a New York potrebbero mettere in difficoltà i Nets

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La NBA non ha imposto alcun tipo di obbligo relativo alla vaccinazione ai giocatori (a differenza di quanto successo con gli arbitri e con lo staff tecnico che agirà a ridosso del parquet), ma per evitare ulteriori complicazioni, obblighi, tamponi e soprattutto per prevenzione, la risposta degli atleti è stata quasi totale. La lega infatti ha comunicato che già da luglio il 90% dei giocatori si è sottoposto a doppia dose: al netto delle perplessità di alcuni quindi, la maggior parte ha preferito mettere al centro il ritorno in campo in sicurezza - lasciando a margine le proprie perplessità. Una decisione quasi unanime, con l’ormai nota eccezione rappresentata da Andrew Wiggins di cui si è molto discusso nelle scorse ore. Stando a quanto riportato da Fox Sports però, il problema e la stringente amministrazione newyorchese potrebbe rappresentare un limite anche per Kyrie Irving, che stando alle indiscrezioni e ai commenti di diverse fonti, non si è ancora sottoposto alla vaccinazione. Il diretto interessato e i Brooklyn Nets hanno declinato ogni commento a riguardo, ma il GM della squadra di New York ha sottolineato come l’obiettivo condiviso dai giocatori è quello di essere tutti vaccinati entro la prima palla a due della stagione. Unico modo per evitare complicazioni non da poco per una squadra che punta al titolo.