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Mercato NBA, niente rinnovo per Deandre Ayton: chiusa la trattativa con i Phoenix Suns

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©Getty

La prima scelta assoluta del Draft 2018 non ha ricevuto come sperato da parte dei Suns l’offerta di estensione contrattuale da 172 milioni di dollari per cinque anni, ritrovandosi così a inizia l’ultima stagione garantita dal suo contratto da rookie senza un rinnovo. Una situazione paradossale per un giocatore che Phoenix ora rischia (teoricamente) anche di poter perdere senza ottenere nulla in cambio

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Deandre Ayton si aspettava un maxi-rinnovo da cinque anni, certo che a seguito delle convincenti prestazioni playoff non sarebbe tardato ad arrivare. E invece, al termine di settimane di trattative, la lunga off-season dei Suns si è conclusa con un mancato accordo, lasciando insoddisfatto uno dei giocatori chiave che hanno portato Phoenix a sole due partite di distanza dalla conquista del titolo NBA. Ayton ha richiesto un accordo da 172.5 milioni di dollari in cinque stagioni - lo stesso ottenuto da Luka Doncic, Trae Young e Shai Gilgeous-Alexander, compagni di Draft nel 2018 e talenti verso i quali le rispettive franchigie non hanno esitato a mettere sul piatto l’offerta più alta possibile. Ayton invece diventerà un restricted free agent la prossima estate, il ché permetterà anche alle altre franchigie di fare un’offerta per lui (di quattro anni, e non di cinque) che i Suns potranno (e dovranno) pareggiare per non rischiare di perderlo “a zero”. L’unico risultato ottenuto al momento invece è aver scontentato il centro della squadra dell’Arizona, certo di meritare quel rinnovo e rimasto invece a mani vuote.

Stando a quanto raccontato da ESPN, lo staff di Phoenix non crede che Ayton meriti un investimento economico così oneroso - a differenza di tante altre squadre che sarebbero pronte da subito a dargli quanto richiesto. I Suns nelle ultime ore hanno investito 90 milioni nell’estensione di Mikal Bridges e 43 in quella di Landry Shamet, mostrando così l’intenzione di voler andare in continuità rispetto a un progetto che sta dando i suoi frutti, senza però venir meno a un equilibrio negli investimenti e senza portare la squadra a spendere oltre la soglia della tassa di lusso. Ayton ottiene così il triste primato di diventare la quarta prima scelta assoluta dal 2000 a oggi a non ricevere un’estensione prima dell’inizio dell’ultimo anno di contratto: le altre tre sono Kwame Brown, Greg Oden e Anthony Bennett. Nomi che raccontano bene quanto appaia controversa la strada intrapresa dai Suns.

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Il rischio per Phoenix: perdere Ayton senza ottenere nulla in cambio

La scelta di Phoenix infatti è stata quella di non permettere a Ayton di cavalcare “l’onda lunga” a seguito delle ottime prestazioni ai playoff per puntare direttamente al massimo salariale, ma di declinare e permettere così al giocatore (e non solo a lui) una valutazione complessiva dei suoi primi tre anni in NBA - portati avanti tra alti e bassi, non dimostrando sempre il massimo dell’efficacia. I Suns però non vogliono certo lasciarsi sfuggire a zero un giocatore del suo livello, convinti che Ayton non riceverà neanche sul mercato dei free agent un’offerta così alta. Possibile, ma non improbabile e in quel caso la squadra dell’Arizona pareggiando quella proposta si ritroverebbe nella stessa condizione di partenza, come se avesse pagato oggi il rinnovo al massimo salariale. Non solo, ma i Suns potrebbero correre un rischio ancora più alto: qualora Ayton decidesse infatti di accettare la qualyfing offer del suo contratto, giocherebbe sì una stagione guadagnando meno di quanto potrebbe ambire a incassare, ma poi nell’estate 2023 diventerebbe un free agent a tutti gli effetti, andando a caccia del contratto migliore e lasciando Phoenix con un pugno di mosche in mano. Un rischio non da poco, che vedremo nei prossimi mesi se sarà davvero calcolato o meno da parte dei Suns.

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