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NBA, Harden ammette le difficoltà: "Ora come ora non riesco a segnare 30 o 40 punti"

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©Getty

James Harden ha ammesso di essere in difficoltà fisica in questo inizio di stagione, dopo un’estate passata a fare riabilitazione al bicipite femorale senza poter scendere in campo. "Lentamente sto ritrovando la fiducia e l’aggressività, ma per quanto io lo voglia non posso segnare 30 o 40 punti ora come ora. È frustrante, ma posso solo continuare a combattere"

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Le statistiche non mentono: l’ultima volta che James Harden ha segnato 15 punti o meno per tre partite consecutive risale alla stagione 2011-12, quando ancora usciva dalla panchina per gli Oklahoma City Thunder. Nel decennio successivo il Barba si è affermato come uno dei più completi attaccanti della sua generazione, meritandosi anche l’inclusione nei migliori 75 giocatori della storia NBA, ma in queste prime cinque partite di regular season sembra solo il suo lontano parente. Anche nella sconfitta casalinga contro Miami ha realizzato una prestazione opaca, chiudendo con 14 punti e appena 4/12 al tiro, pur catturando 7 rimbalzi e distribuendo 7 assist. E anche lui stesso ha ammesso che si tratta di un problema di condizione fisica, ben più dei chiacchierati cambiamenti al metro arbitrale. "Per quanto io lo voglia, in questo momento non posso tornare a segnare 30 o 40 punti" ha detto con grande sincerità. "Per quanto ovviamente mi piacerebbe, devo soprattutto ritrovare fiducia e aggressività, migliorando di partita in partita".

L'estate complicata di Harden e i problemi dei Nets

Il motivo di questo suo ritardo di condizione secondo lui sta nella serie di infortuni subiti lo scorso anno: "Ho avuto tre stiramenti di secondo grado allo stesso bicipite femorale in una sola stagione, perciò in estate ho fatto solo riabilitazione per tre mesi" ha detto dopo la partita. "Questa è stata la mia quinta gara in cui ero in competizione con qualcun altro. Nella mia carriera sono stato fortunato a non avere mai operazioni chirurgiche: l’intera esperienza è stata frustrante ed estenuante, specialmente sapere di non poter essere me stesso in campo. Ma per quanto io voglia accelerare il processo per tornare a giocare come so e a essere un killer in campo, devo prendermi il  mio tempo". Certamente non aiuta l’assenza di Kyrie Irving, che con la sua presenza avrebbe potuto togliere un po’ di responsabilità creative e realizzative al Barba, ma i Nets sono anche alle prese con grossi problemi a rimbalzi (ben 17 concessi stanotte a Miami) e più in generale di difesa, venendo sconfitti in media di 17.3 punti di scarto nelle tre gare perse finora. Harden però ha voluto chiudere con una nota positiva: "Sento comunque che lentamente sto tornando dove ero. Ci vuole un sacco di duro lavoro e di dedizione, ma succederà. Posso solo continuare a combattere, ed è quello che farò".

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