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Mercato NBA, Ben Simmons: "I Sixers vogliono obbligarmi a giocare", Philadelphia risponde

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©Getty

L’All-Star australiano è convinto che le recenti azioni portate avanti dai Sixers nei suoi confronti servono a esacerbare la situazione e metterlo spalle al muro, cercando di portarlo a giocare: “Assolutamente no”, sottolineano i dirigenti di Philadelphia, sempre di supporto al giocatore in queste settimane complicate vissute da Ben Simmons come separato in casa

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“Credo fermamente che le multe, il puntare il dito contro di lui, la pubblicità negativa e tutto il resto che è stato scaricato addosso a Ben, sia stato non solo non necessario ma anche deleterio per la sua salute mentale già compromessa”: queste le parole di Rich Paul, agente dell’All-Star australiano, affidate a The Athletic per ribaltare la narrativa che vede Simmons in queste ultime settimane recitare il ruolo del “cattivo ragazzo”, contro cui tutti sono pronti a puntare il dito. Parole dure a cui Philadelphia ha subito replicato spiegando che non è assolutamente vero quanto detto, che la squadra ha sempre manifestato il suo supporto e che un commento del genere appare soltanto pretestuoso e ulteriore motivo di (inutile) frizione tra le parti.

“In casi come questo, dobbiamo dare una mano a Ben e non mettere le questioni economico-finanziare prima della sua salute”, rincara la dose Paul. “Come agente, capisco bene il suo valore contrattuale e le implicazioni che questa situazione fa ricadere sulle casse dei Sixers. Ma oggi il problema su cui concentrarsi è un altro: non è più una questione di trade o di mercato, ma soltanto la ricerca di un posto che posso dare una mano a Simmons a recuperare al meglio la sua condizione psico-fisica, in modo da essere efficace in campo. Vuole maledettamente tornane a giocare a pallacanestro e non è una questione di divisa: con la maglia dei Sixers o con un’altra, poco importa. Dobbiamo collaborare per riportarlo in campo nel minor tempo possibile e non continuare a tartassarlo. Al momento non è in grado di scendere sul parquet: ha bisogno di supporto, tutti devono assumersi le proprie responsabilità”. Le cose andranno davvero così? Staremo a vedere.

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