
NBA, i risultati della notte: Stephen Curry fa 40 e Cleveland va ko, Butler trascina Miami
Il n°30 degli Warriors è ancora una volta protagonista: 40 punti - di cui 20 decisivi nell’ultimo quarto - e nove triple a bersaglio nel successo in rimonta a Cleveland. Sono 32 invece i punti di Jimmy Butler nel successo di Miami su Washington che porta gli Heat al primo posto a Est. Memphis ferma la corsa dei Clippers (28 punti di Ja Morant), Nikola Jokic le prova tutte ma Denver viene battuta a domicilio da Philadelphia - ancora senza Embiid. Utah si sbarazza in casa di Toronto, Minnesota supera San Antonio

CLEVELAND CAVALIERS-GOLDEN STATE WARRIORS 89-104 | Era in dubbio per un problema all’anca, invece ha giocato ed è risultato ancora una volta decisivo: Stephen Curry è stato dominante nella sfida conquistata in rimonta dagli Warriors contro Cleveland - merito di un quarto periodo giocato al limite della perfezione dal n°30 di Golden State, con gli ospiti che hanno piazzato un parziale di 36-8; approfittando della rotazione ridotte dei padroni di casa causa infortuni e ritrovatisi privi di energie negli ultimi 10 minuti
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Un’altra di quelle prestazioni, l’ennesima, in cui c’è soltanto da restare a bocca aperta: Steph Curry segna 40 punti con 15/27 al tiro e 9/16 dall’arco (come se segnare nove triple in una sola partita fosse la cosa più naturale del mondo, vista la frequenza con la quale succede), aggiungendo sei assist, quattro rimbalzi e due rubate. Metà del suo bottino arriva nell’ultima frazione, quando ce n’è più bisogno, con Nemanja Bjelica secondo miglior realizzatore di squadra che si ferma a 14 punti segnati - tanti quanti gli assist distribuiti da Draymond Green
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I promettenti Cavaliers si sciolgono così come neve al sole contro la prima della classe, nonostante un Darius Garland da 25 punti al suo massimo in stagione e soprattutto con un vantaggio di 13 lunghezze (81-68 a fine terzo quarto). Dean Wade e Kevin Love aggiunge 17 punti a testa, ma le attenuante per Cleveland non sono poche - vista la lunga lista d’assenze: Evan Mobley, Collin Sexton, Lauri Markkanen, Jarrett Allen e Cedi Osman. Con loro la squadra dell’Ohio ritroverà nelle prossime settimane anche il modo di vincere

MIAMI HEAT-WASHINGTON WIZARDS 112-97 | Miami vince la prima delle due sfide contro Washington (la seconda è in calendario sabato notte) e si prende il primo posto a Est al pari dei Brooklyn Nets (11-5), chiudendo forte grazie a un secondo tempo da 65 punti realizzati di squadra in due quarti. Gli Wizards, alla seconda sconfitta in fila dopo la partenza da record e costretti a rinunciare a Spencer Dinwiddie , non bastano i 30 punti di Bradley Beal e i 19 con 13 rimbalzi e 7 assist di un positivo Kyle Kuzma
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Miami invece è senza l’infortunato Tyler Herro, ma ha ormai ritrovato sul parquet uno straordinario Jimmy Butler che trascina gli Heat grazie ai suoi 32 punti con 11/19 dal campo, un perfetto 10/10 ai liberi, 5 assist e +11 di plus/minus in 34 minuti. Al resto pensa Bam Adebayo sotto canestro con 20 punti e 9 rimbalzi, mentre sono 18 quelli di un convincente Gabe Vincent (ennesimo giocatore affidabile “scovato” da Miami) con con 6/12 dal campo e tre canestri da lontano a bersaglio
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MEMPHIS GRIZZLIES-L.A. CLIPPERS 120-108 | Dei 28 punti di Ja Morant (con 13/21 al tiro), ben 17 arrivano nel terzo quarto, quando il leader dei Grizzlies si carica la squadra sulle spalle. I padroni di casa tirano il 54% dal campo e soprattutto dominano i Clippers nei pressi del ferro, segnando 74 punti (loro massimo stagionale) contro i soli 36 degli ospiti. Ci sono anche i 18 punti a testa di Dillon Brooks e Jaren Jackson Jr. e i 16 di Desmond Bane.
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Come al solito il migliore per L.A. (che deve fare a meno di Nicolas Batum) è Paul George, autore di 23 punti con anche 6 assist e 5 rimbalzi e 9/18 al tiro. Sono 18 i punti di Reggie Jackson mentre coach Tyronn Lue ottiene anche 42 punti complessivi dalla panchina grazie ai 15 di Luke Kennard (con 6/8 e tre triple a segno) e agli 11 di Isaiah Hartenstein. Solo 4 punti e due tiri in 25 minuti per Eric Bledsoe

DENVER NUGGETS-PHILADELPHIA 76ERS 89-103 | Non ritorna in campo Joel Embiid (assente per la sesta gara in fila), ma i Sixers riescono a interrompere una striscia di cinque sconfitte consecutive battendo a domicilio i Nuggets grazie al 29-17 di parziale nel terzo quarto e ai canestri di un Tyrese Maxey da 22 punti con 9/15 al tiro e ai 20 di Seth Curry che li condisce con 5 assist. Drummond va in enorme difficoltà sotto canestro, mentre la svolta arriva grazie a Charles Bassey - il rookie che contiene l’MVP in carica nella ripresa e segna 12 punti con 7 rimbalzi
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Altra partita da uomo solo al comando (e contro tutti) da parte di Nikola Jokic, che realizza più di un terzo dei punti di Denver (30), tirando 10/17 e dominando nel primo tempo aggiungendo 10 rimbalzi e 7 assist. Nella ripresa però Philadelphia trova le contromisure, il suo contributo a livello di forze e di energie cala e così i Nuggets incassano la sesta sconfitta stagionale, nonostante Will Barton giochi una partita da tripla doppia chiudendo con 19 punti, 9 rimbalzi e 8 assist
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-SAN ANTONIO SPURS 115-90 | Spurs mai in vantaggio nei 48 minuti e T'Wolves dominanti grazie alla miglior serata al tiro da oltre l'arco degli uomini di coach Finch, che mandano a bersaglio 21 triple (5 delle quali firmate da Malik Beasley da 15 punti dalla panchina, da cui escono anche Jaden McDaniels e Taurean Prince con 13 a testa). Il top scorer però è il solito Karl Anthony Towns da 25 e 12 rimbalzi, 22 (ma con 6/19 al tiro) li aggiunge D'Angelo Russell
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In una serata pessima dall'arco (6/32), gli Spurs vedono solo un giocatore del loro quintetto base raggiungere la doppia cifra (Keldon Johnson con 12 punti, nonostante solo 5 tiri). Fa meglio la panchina, che segna 50 punti complessivi guidata dai 18 di Devin Vasell, top scorer di squadra, e dai 12 di Lonnie Walker IV, che però tira un orrendo 1/10 da tre punti. Quarto ko in fila per San Antonio, che però ritrova in campo Jakob Poeltl

UTAH JAZZ-TORONTO RAPTORS 119-103 | Al debutto stagionale dopo il recupero dall'operazione al tallone, Rudy Gay si prende subito il palcoscenico mandando a bersaglio 5 triple e chiudendo a quota 20 punti in 18 minuti il suo spettacolare esordio in maglia Jazz, sbagliando un solo tiro (7/8 per lui in serata). Solo Donovan Mitchell eguaglia la sua prestazione (a quota 20) in un serata in cui Utah tira il 55% dal campo, segna 48 punti in area ma manda a segno anche 19 triple (su 46, oltre il 41%)
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Nella serata da dimenticare di Pascal Siakam (solo 4 punti - suo minimo stagionale - con 2/14 al tiro per lui in 31 minuti) coach Nurse può provare a consolarsi con il season high di un Gary Trent Jr. da 31 punti e con i 24 di Fred VanVleet. Ma il rendimento delle proprie guardie è l'unica cosa che funziona in casa Raptors, che perdono per la settima volta nelle ultime 8 gare stagionali e che hann solo 20 punti complessivi dalla panchina
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