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NBA, LeBron James espulso. Davis: "Si è preso la colpa, non è un giocatore sporco"

PAROLE
©Getty

Anthony Davis in conferenza stampa ha rivelato cosa ha detto LeBron James dopo l’espulsione: "Si è preso subito la colpa di quanto accaduto, tutti sanno che non è un giocatore sporco. Non so cosa volesse fare Stewart, mai vista una reazione del genere in 10 anni". Coach Vogel: "Questo momento può cambiare la nostra stagione"

L’espulsione di LeBron James nel terzo quarto della sfida ai Detroit Pistons avrebbe potuto affossare la stagione dei Los Angeles Lakers, come hanno detto anche i protagonisti in casa gialloviola. La manata a pugno chiuso sul volto di Isaiah Stewart ha reso ancora più complicata la situazione dei Lakers, già sotto di 12 lunghezze in quel momento, cominciando l’ultima frazione con 15 punti da recuperare. Aggrappandosi a Russell Westbrook (26 punti, 9 rimbalzi e 10 assist) e Anthony Davis (30 punti e 10 rimbalzi), però, i gialloviola sono riusciti a vincere una partita che potrebbe essere cruciale per la loro stagione. “Per me è uno di quei momenti che possono cambiare l’inerzia di un’annata” ha detto coach Frank Vogel. “Vedere i ragazzi unirsi attorno a un loro compagno che è appena stato espulso in circostanze così strane, e vederli giocare poi con un coraggio incredibile, è stato davvero incoraggiante”. “Lo scontro avrebbe potuto avere due effetti: distruggerci o unirci ancora di più” ha detto invece DeAndre Jordan, rientrato in quintetto per questa partita. “Eravamo sotto, avremmo potuto darla su e lasciarci andare alle corde, ma non lo abbiamo fatto. Abbiamo continuato a lottare e sapevamo che senza LeBron avremmo dovuto salire ulteriormente di livello”.

Davis: "Mai vista una reazione come quella di Stewart"

Di sicuro lo ha fatto Anthony Davis, decisivo nell’ultimo quarto con due stoppate su Cade Cunningham (autore della prima tripla doppia nella sua carriera) e il più vocale dei Lakers dopo la partita. “Tutti sanno che LeBron non è un giocatore sporco” ha detto alla stampa, parlando anche per il suo numero 6 che ha preferito non commentare. “Infatti non appena lo ha colpito gli ha allungato la mano e lo ha guardato come per dirgli ‘Oh, colpa mia. Non volevo farlo apposta’”. Coach Vogel ha sottolineato come il contatto iniziale fosse stato di Stewart con una gomitata all’altezza delle costole di James, ma che la reazione del Re è stata ovviamente da espulsione. Così come è stato da espulsione il reiterato tentativo di Stewart di avventarsi su James, liberandosi per tre volte dalla stretta di compagni e assistenti allenatori travolgendo tutto e tutti sulla sua strada verso il Re. “Non so cosa stesse cercando di fare, in dieci anni non ho mai visto un giocatore fare una cosa del genere” ha commentato AD. “È stato abbastanza gratuito. Il taglio sopra l’occhio è stato accidentale, LeBron non lo ha fatto apposta. Ma nessuno nella nostra squadra, dal primo all’ultimo, avrebbe permesso che accadesse qualcosa a un nostro fratello. E questa è la cosa più importante”.

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Il ruolo di Cory Joseph e lo strano tecnico a Westbrook

Dopo che Isaiah Stewart è stato portato a forza verso gli spogliatoi, si è divincolato di nuovo e si è messo a correre nei corridoi dell’arena; in quel momento il suo compagno di squadra Cory Joseph si è portato nei pressi della panchina dei Lakers, temendo che il lungo stesse cercando una strada alternativa per avventarsi di nuovo sugli avversari, provando a fermarlo (anche se poi Stewart non è mai arrivato). Una presenza che inizialmente ha irritato i Lakers ma che è stata invece apprezzata dal capo-arbitro Scott Foster (“Gli ho detto che ha fatto bene” le sue parole), mentre è andata decisamente meno bene a Russell Westbrook, il quale ha scoperto di essere stato punito con un fallo tecnico dalla domanda di un giornalista. “Perché ho preso un tecnico? Non sapevo neanche di averne preso uno. Wow. È interessante” ha detto con grande sorpresa. “Beh, immagino che quando sei Russell Westbrook, a quanto pare possono farti qualsiasi cosa. Dovevano dare la colpa a qualcuno e io sono il bersaglio più facile, perciò perché non me?”. Foster ha spiegato che Westbrook è stato punito per il suo ruolo di “agitatore” e non di paciere nelle fasi più concitate della rissa, venendo fermato da un membro della sicurezza dei Lakers che lo ha abbrancato mentre voleva avventarsi su Stewart.

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Davis: "Ho avuto flashback del 'Malice at the Palace'"

In definitiva, per fortuna non ci sono stati scontri tra giocatori e la partita si è potuta concludere, anche se per qualche istante si è temuto che la situazione potesse degenerare come accaduto il 19 novembre 2004 proprio a Detroit per la celebre “Malice at the Palace” tra Pistons e Indiana Pacrs. “Siamo proprio a Detroit, perciò ho avuto dei flashback” ha detto Davis. “Ma la sicurezza della NBA e quella delle due squadre hanno fatto un bel lavoro nel calmare gli animi, così come alcuni giocatori in campo”. Ora la palla passa alla lega, che deciderà se James e Stewart dovranno essere fermati anche per le prossime partite — con i Lakers attesi a New York per sfidare i Knicks nella notte tra martedì e mercoledì e la sera dopo a Indianapolis contro i Pacers.