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NBA, LeBron James risponde a Stewart: "Il mio pugno non era volontario"

LE PAROLE
©Getty

A poche ore dalla palla a due della sfida tra Lakers e Pistons, continua il botta e risposta a distanza dei due protagonisti dell’episodio più controverso di questi primi 40 giorni di regular season: il pugno di LeBron è stato volontario sì o no? James si difende dagli attacchi di Stewart e spiega: “Non sono quel genere di giocatore, non andrò a caccia di rivincita personale contro Detroit”

Ci siamo quasi: tutto è pronto per il secondo episodio della sfida tra Lakers e Pistons, il secondo incrocio nel giro di una settimana sul parquet tra le due squadre e soprattutto tra LeBron James e Isaiah Stewart - sospesi dopo il colpo proibito del n°6 gialloviola, la reazione spropositata del giocatore di Detroit e il mare di polemiche che ne è seguito. L’ultimo oggetto del contendere è: LeBron lo ha fatto colpito di proposito? A diversi giorni in cui si è parlato di pugno dato in maniera “inavvertita” - con le dichiarazioni del diretto interessato che ha cercato anche il confronto negli spogliatoi a fine gara (non trovandolo) - hanno poi fatto seguito le parole di Stewart che invece non ha voluto “fare pace”: “Rivedendo le immagini mi sembra chiaro che lo abbia fatto consapevolmente, non è stato involontario o accidentale”. Commenti che sono nuovamente arrivate alle orecchie di LeBron che, a margine della sconfitta contro Sacramento, ha replicato: “Non affronto una partita facendone una questione personale: ho letto i suoi commenti e le dichiarazioni secondo cui lo avrei fatto di proposito… la ragione per cui ho mosso il braccio era quella di scrollarmelo di dosso, ma la mia mano lo ha preso in faccia in maniera non volontaria. Non era affatto intenzionale, non sono mai stato quel tipo di giocatore. L’unica aspettativa che ho nei riguardi della partita è quella in cui entrambi lotteremo fino alla fine per portare a casa la vittoria, soltanto quello”. Tra poco ore, finalmente, lo scopriremo.