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NBA, Iguodala sulla differenza tra Warriors e Heat: "Qui siamo degli hippy"

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©Getty

Andre Iguodala è tornato ai Golden State Warriors dopo due anni passati principalmente ai Miami Heat e nel podcast di Draymond Green ha spiegato le differenze tra le due franchigie, entrambe vincenti in modo diverso: "A Miami era tutto più diligente, tutti dovevano rimanere in formazione. Qui l’ambiente è più rilassato, ci sono quasi delle vibrazioni da hippy: tutti vanno alla propria velocità"

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Ovunque sia andato Andre Iguodala ha vinto, in particolare dopo che il suo arrivo ai Golden State Warriors ha elevato il gruppo nelle mani di coach Steve Kerr. Il veterano è considerato uno dei fautori della cultura di squadra degli Warriors insieme a Steph Curry, Klay Thompson e Draymond Green, ma a differenza degli altri tre ha esperienza diretta in altre franchigie — avendo cominciato la sua carriera ai Philadelphia 76ers, passando per un anno ai Denver Nuggets (il migliore nella storia della franchigia a livello di vittorie) e restando per una stagione e mezza ai Miami Heat, prima di firmare di nuovo con gli Warriors. E proprio sulla differenza tra le ultime due squadre della sua carriera ha detto delle cose molto interessanti: "A Miami si segue di più la retta via, tutti rimangono in formazione, bisogna essere più diligenti" ha detto intervenendo come ospite nel podcast di Draymond Green. "Qui invece l’ambiente è più rilassato: ci sono delle vibrazioni da hippy, tutti vanno alla propria velocità e fanno come gli pare".

Pur essendoci queste differenze, Iguodala vede pregi e difetti in entrambi: "Dato che tutte e due le franchigie hanno avuto successo, ci sono punti a favore e contro in tutti e due i modi. Pat Riley è probabilmente uno dei giocatori/allenatori/GM più vincenti della storia NBA. Ce l’ha fatta a ogni livello. Ma in entrambe le situazioni ho cercato di fare un passo indietro e valutarle con occhio distante. Mentre ero agli Heat ho provato a portare qualcosa degli Warriors anche lì, specialmente con alcuni giovani che potevano non essere così forti a livello mentale, cercando di farli aprire un po’ di più. E lo stesso faccio qui".

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