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NBA, l'aneddoto di Curry: "Ho ancora appesa a casa la maglia autografata di LeBron"

PAROLE
©Getty

In una recente intervista con GQ, Steph Curry ha rivelato di avere ancora appesa a casa una maglia autografata da LeBron James nel 2008, quando il Re andò fino a Detroit per vederlo giocare di persona ai tempi di Davidson: "C'era scritto: 'Al re della pallacanestro in North Carolina', ce l’ho ancora appesa a casa dei miei genitori a Charlotte. È un po’ la storia degli idoli che diventano rivali, ma è tutto vero"

Steph Curry e LeBron James rimarranno legati per sempre nella storia della NBA per la loro rivalità in campo, complici le quattro finali NBA consecutive tra il 2015 e il 2018 che li ha visti affrontarsi. Ma le loro storie sono molto più intrecciate di così, fin dalla nascita: l’aneddoto sul fatto che entrambi siano nati nello stesso ospedale di Cleveland a quattro anni di distanza l’uno dall’altro è ben noto, così come il fatto che — pur non essendo grandi amici — si rispettino lontano dal parquet come degni rivali. C’è stato un giorno, però, in cui il loro rapporto era diverso, più simile a quello di un tifoso che incontra il suo idolo. O quantomeno come quello di una stella del basket che riconosce un altro talento di pari livello.

A raccontarlo è stato proprio Curry in una recente intervista con GQ: "Ero al mio terzo anno di college, giocavo a Detroit, lui venne apposta per vedermi giocare di persona. Era già al suo quinto anno di NBA, una delle stelle della lega [James avrebbe vinto il suo primo titolo di MVP alla fine di quella stagione e aveva già una finale NBA alle spalle, ndr], eppure fece quella trasferta per vedermi giocare. Quando ci siamo incontrati mi ha regalato una sua maglietta autografata con scritto: ‘Al re della pallacanestro in North Carolina’. Ce l’ho ancora appesa a casa dei miei genitori a Charlotte, non l’abbiamo mai tolta. Immagino che sia un po’ la storia degli idoli che diventano rivali, ma è tutto vero" ha detto, abbandonandosi per un attimo alla nostalgia di oltre un decennio fa prima di tornare alla realtà di tutti i giorni. James e Curry si sono poi incontrati di nuovo nel torneo play-in, deciso proprio da una tripla di LeBron in faccia a Steph per chiudere i conti: dovessero incrociarsi di nuovo ai playoff di quest’anno, l’intera lega si collegherebbe per non perdersi neanche un secondo dell’ultimo capitolo della loro infinita rivalità — che nacque però un giorno in un palazzetto di Detroit con una maglia che ancora esiste.

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