
NBA, Cade Cunningham: "Sono il miglior rookie dell'anno", ma il ranking ESPN dice altro
Il rookie dei Pistons sta cercando di integrarsi il più rapidamente possibile in NBA, condizionato anche dai risultati di una squadra che continua a perdere. Ciò però non toglie merito e rilevanza alle sue prestazioni: "Sono io il miglior rookie dell'anno", ha spiegato Cunningham - presenza fissa nelle prime posizioni del ranking mensile stilato da ESPN, che continua però a preferire altri giocatori a lui. Scopriamo insieme al top-10 aggiornata dopo tre mesi di regular season

Coach Billy Donovan un po’ per necessità e un po’ perché portato a credere nelle qualità del rookie scelto molto in basso dai Bulls lo scorso luglio, ha trovato in Ayo Dosunmu un giocatore in grado di difendere contro il miglior attaccante perimetrale avversario, di riuscirci giocando con la miglior squadra della Eastern Conference e viaggiando con una percentuale reale dal campo di 61.8%. Ci saranno talenti che riempiono il boxscore più di lui, ma poco importa: Dosunmu merita un posto in top-10: un bel passo avanti per un giovane selezionato alla n°38 del Draft

Dopo essere stato anche al n°6 del ranking di ESPN, Duarte è scivolato più in basso a causa delle prestazioni non brillanti dei Pacers che stanno facendo fatica a Est: non lui in realtà, arrivato già pronto per avere impatto in NBA e in grado di guidare Indiana a successi importanti come quello raccolto a San Francisco contro Golden State senza titolari. Un grande colpo per un gruppo che ha voglia di sfruttare al meglio le sue qualità

Le sue percentuali stanno crescendo (ancora restano al di sotto della media NBA), ma il suo impatto offensivo conferma quanto di buono ci si può aspettare da un realizzatore come lui: il modello a cui ispirarsi è Ja Morant, visto che le caratteristiche fisiche e tecniche sono simili. La speranza per i Rockets è che anche la crescita sia comparabile, in modo tale da avere un All-Star nel giro di pochi anni. Staremo a vedere, al momento siamo lontani dall’obiettivo

7° POSTO | JONATHAN KUMINGA - GOLDEN STATE WARRIORS | SKILL: ATLETISMO E CAPACITÀ DI GIOCARE IL PICK&ROLL COME PALLEGGIATORE

Kuminga è il futuro e in parte anche il presente degli Warriors: il suo impatto fisico si sente anche a livello NBA (non c'erano grossi dubbi) e in queste settimane complicate sotto l'aspetto dei risultati per Golden State, le buone notizie arrivano dalla scelta in Lottery dell'ultimo Draft: un giocatore di impatto che sta mostrando anche ottima tecnica individuale. Non sarà in top-5 causa infortuni, ma le potenzialità ci sono tutte

Nella disastrosa stagione Pelicans doveva pur esserci una buona notizia: Herbert Jones è l’unico motivo per cui essere felici a New Orleans al momento, difensore versatile, in grado di portare il pallone e gestire l’attacco con grande intelligenza. Negli ultimi due mesi sta viaggiando con il 44% dall’arco - cifre che superano di gran lunga quello messe in mostra al college ad Alabama (e unico motivo per cui è finito al secondo giro al Draft). Con lui i Pelicans migliorano la produzione di quasi 14 punti su 100 possessi: Jones insomma è un tassello su cui rifondare

Tutti hanno spesso parlato della sua capacità di passatore, della visione di gioco, degli assist che finiscono negli highlights della notte, ma a impressionare è anche la sua presenza a rimbalzo - quarto tra le guardie dietro ai soli Luka Doncic e Dejounte Murray e davanti a specialisti del calibro di LaMelo Ball e Russell Westbrook. Una delle tante doti di un giocatore in continua crescita che merita un posto in questa top-5

Un giocatore fantastico, dagli istinti di pallacanestro fenomenali e letale ben oltre la capacità di fare canestro. Le sue caratteristiche erano ben chiare e potevano far comodo su entrambi i lati del campo: in una lega in cui l’atletismo spesso e volentieri la fa da padrona, la capacità di gestire i possessi, di “vedere” gioco e di segnare all’occorrenza anche 30 o più punti fanno di Franz Wagner un ottimo talento NBA già oggi, dopo pochi mesi trascorsi nella lega

Talmente duttile da ricevere per la sua difesa i complimenti di Kevin Durant e Luka Doncic, mobile anche in attacco al punto da giocare indifferentemente con o senza il pallone: ogni volta che porta un blocco ad esempio per l'attacco Raptors si aprono un'infinità di possibilità (da oltre 1.3 punti a possesso in quelle occasioni), oltre a continuare a macinare anche assist e rimbalzi. Giocatore e talento pazzesco

Il mese scorso per ESPN era al terzo posto, ora è salito al secondo, ma manca ancora qualcosa per fargli fare l'ultimo passo. Difficile chiedere di più in attacco, in cui sta dimostrando capacità uniche anche in un contesto che non gli facilita per nulla il lavoro: si è tolto qualche soddisfazione come le vittorie contro Bucks, Raptors e Jazz e continua a mostrare un talento fuori dalla norma. Peccato che c'è chi sta riuscendo a unire tutto questo anche a una cavalcata playoff

Alla lunga lista delle caratteristiche positive di Evan Mobley, ESPN aggiunge anche quella di avere un discreto controllo del pallone dal palleggio in situazioni di emergenza e di riuscire con letture non troppo complicate a uscire da situazioni di disagio. La terza scelta assoluta sta avendo un impatto enorme in attacco e in difesa, rendendo i Cavaliers con la sua sola presenza sul parquet una squadra da playoff: impossibile non metterlo al 1° posto, con buona pace di Cunningham