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NBA, Klay Thompson torna Klay Thompson per una sera: "Potevo farne 40"

WARRIORS
©Getty

Contro i Sacramento Kings Klay Thompson ha ritrovato il suo tiro da fuori, chiudendo con 7/9 dalla lunga distanza segnando le prime sei triple tentate della sua partita senza errori. Per lui alla fine ci sono 23 punti, miglior marcatore dei suoi: "Avrei potuto segnarne 40, ma sono orgoglioso di non aver forzato". Cinque dei suoi canestri sono stati ispirati da Steph Curry: "Stasera glielo si leggeva negli occhi che era speciale"

Dopo un periodo di appannamento, i Golden State Warriors sono tornati ad accumulare vittorie, raggiungendo l’ottava consecutiva con una facile esecuzione dei derelitti Sacramento Kings. Una serata in cui fin dal primo momento la squadra di coach Steve Kerr è scesa in campo con il chiaro intento di mettere in ritmo Klay Thompson: il tre volte campione NBA, a poco meno di un mese dal suo rientro in campo dopo due anni e mezzo di assenza, ha faticato finora a ritrovare il suo tiro, viaggiando con il 40% dal campo e il 33% da tre punti, cifre anomale per un realizzatore del suo livello. Contro Sacramento — la sua vittima preferita, quella a cui ha rifilato 37 punti in un quarto nel 2015 — ha però ritrovato l’antico splendore, segnando tutte le prime sei triple tentate senza errori e chiudendo con 7/9 dalla lunga distanza per 23 punti finali in meno di 24 minuti, i suoi massimi stagionali. Ad azionarlo sono stati soprattutto i passaggi di Steph Curry, che ha assistito le sue prime cinque triple dal campo di cui almeno un paio assolutamente incredibili, facendo passare il pallone di fianco o sopra le teste degli avversari: “Aveva quello sguardo sin dall’inizio, è una gioia da vedere. Dà una spinta enorme a tutta la squadra” ha detto Curry sul suo Splash Brother, in una serata in cui ha chiuso anche lui con 20 punti e 7/11 al tiro.

Thompson però oltre a segnare ha anche passato molto il pallone, chiudendo con 7 assist a referto — lui che in carriera al massimo ha toccato quota 8 per quattro volte. “È stato dannatamente bello. Con tutto quello che ho passato, apprezzo davvero serate come questa” ha detto Thompson dopo la partita. “Tirare è divertente, ma quando vedi che tutto il duro lavoro viene ripagato, ha un effetto diverso rispetto a quanto faceva un paio di anni fa. Essere felice quando fai quello che facciamo noi è un sentimento effimero, e può esserti tolto in ogni istante”. Thompson è stato orgoglioso però soprattutto di un altro aspetto: “Ho segnato i primi due tiri e ho trovato subito un bel ritmo. Nel secondo tempo avrei potuto raggiungere quota 40 o qualcosa del genere, ma sono orgoglioso di non aver forzato per arrivarci. Ho giocato una partita completa dall’inizio alla fine”. E i tifosi degli Warriors sperano di vederle sempre più spesso da adesso in poi, complice anche l’infortunio che terrà fuori Draymond Green per almeno altre 3/4 settimane.

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