
NBA, risultati della notte: il derby thriller va ai Clippers, Trae Young ferma i Suns
Clippers e Lakers danno vita a un derby tiratissimo, risolto da Reggie Jackson a 4 secondi dalla fine prima dell'errore sulla sirena di Anthony Davis. Atlanta ferma la corsa di Phoenix, interrompendo la striscia di 11 vittorie consecutive grazie ai 43 di Trae Young (12 dalla panchina per Gallinari). Ottavo successo in fila per Golden State che regola Sacramento grazie a Klay Thompson, vincono Toronto, Miami e Minnesota

ATLANTA HAWKS-PHOENIX SUNS 124-115 | Si ferma ad Atlanta la striscia di undici successi consecutivi di Phoenix, che non perdeva dallo scorso 8 gennaio contro Miami. Merito sopratutto degli Hawks, che hanno confermato il loro grande momento di forma (otto successi nelle ultime nove partite) con una serata magica da 20 triple a segno su 41 tentativi, rispedendo al mittente ogni tentativo di rimonta grazie a un super Trae Young
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Il futuro titolare all’All-Star Games ha confermato il suo momento speciale segnando 43 punti e risultando inarrestabile per la difesa dei Suns, chiudendo con 16/25 al tiro di cui 6/11 dalla lunga distanza. E dire che era in dubbio fino a due ore dall’inizio della partita per una spalla dolorante, ma per sua stessa ammissione non c’era alcuna possibilità che gli impedisse di saltare un big match del genere: "Sono cresciuto guardando queste partite e sognando di farne parte. Amo questi momenti" ha detto dopo la gara
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Ma non di solo Trae Young vive l’attacco di Atlanta, anzi: ci sono altri cinque giocatori in doppia cifra per coach McMillan, con 19+10 di John Collins, 19 con 5/10 da tre di Kevin Huerter e 13 di De’Andre Hunter. Ancora bene dalla panchina Bogdan Bogdanovic (11 punti) e soprattutto Danilo Gallinari, che contro il suo ex compagno di squadra Chris Paul chiude con 12 punti, 6 rimbalzi e 3 assist, finendo con +10 di plus-minus in 23 minuti anche senza tirare benissimo (3/9 dal campo, 2/6 da tre, ma 4/4 ai liberi)
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Nulla da fare per i Suns, che comunque ci hanno provato fino all’ultimo grazie ai 32 punti di Devin Booker e ai 24 di Mikal Bridges, a cui si sono aggiunti i 18 di Chris Paul nominato per l’All-Star Game per la 12^ volta in carriera. A condannare i vice-campioni in carica è stata la prolificità degli avversari dietro l’arco, toccando quota 100 già dopo tre quarti: “Non è usuale che ci segnino 100 punti in tre quarti, perciò merito anche a loro” ha detto coach Monty Williams
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TORONTO RAPTORS-CHICAGO BULLS 127-120 OT | I Raptors fanno un’altra vittima eccellente, superando Chicago dopo un tempo supplementare a cui erano arrivati dopo essersi fatti rimontare 10 lunghezze di vantaggio negli ultimi 6 minuti del quarto periodo. La loro maggiore fisicità ha però fatto la differenza, con 22 rimbalzi offensivi che hanno procurato la bellezza di 113 tiri tentati contro i 90 dei Bulls. Decisivo il quintetto tutto in doppia cifra, con quattro giocatori sopra quota 20 (Siakam 25+13, Anunoby, Barnes e VanVleet 21)
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A dare il definitivo vantaggio ai canadesi nel supplementare è stato un canestro del rookie Scottie Barnes, a cui poi si è aggiunta la tripla decisiva di Gary Trent Jr. (16 punti, si ferma a cinque la striscia di partite a 30) per chiudere i conti. Diventa così inutile il massimo stagionale pareggiato da Nikola Vucevic (30 punti e 18 rimbalzi) così come i 28 dell’ex DeMar DeRozan, mentre Zach LaVine ha vissuto una serata difficile da 15 punti con soli 10 tiri tentati per via di un problema alla schiena
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DETROIT PISTONS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 117-128 | Vittoria di autorità dei T’Wolves, che cambiano marcia a cavallo di terzo e quarto periodo lasciandosi indietro Detroit per conquistare la quinta vittoria nelle ultime sei. A guidarli sono i 25 punti di Anthony Edwards e i 21 con 14 rimbalzi di Karl-Anthony Towns, a cui si aggiungono i 23 di Taurean Prince. Ai Pistons, sconfitti in sei delle ultime sette e privi di Cade Cunningham per un problema all’anca, non servono i 21+13 di Saddiq Bey e i 20 di Jerami Grant
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SAN ANTONIO SPURS-MIAMI HEAT 95-112 | Nessun problema per gli Heat, che piazzano un parziale di 10-0 in apertura di secondo quarto e non permettono più agli Spurs di tornare in corsa, toccando anche il +26 e permettendo a Jimmy Butler un quarto periodo di riposo. Miami festeggia così il ritorno in campo di Kyle Lowry dopo nove partite di assenza per motivi personali, trovando 24 punti da Tyler Herro e 18+11 da Bam Adebayo per rendere inutili i 22 di Derrick White, che ha dovuto sopperire all’assenza pesante di Dejounte Murray
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GOLDEN STATE WARRIORS-SACRAMENTO KINGS 126-114 | Quando Klay Thompson vede i Kings (la squadra a cui ha rifilato 37 punti in un quarto nel 2015) si esalta, e quando Sacramento lo ha visto segnare i primi sette tiri della sua partita ha temuto l’ennesima valanga. L’ex All-Star si è “limitato” a chiudere con 23 punti e 8/11 dal campo, mettendo la firma sul parziale nel secondo quarto che ha di fatto chiuso i conti per regalare agli Warriors l’ottava vittoria consecutiva. Ai Kings non bastano i 26 di Davion Mitchell e i 25 dell’ex Harrison Barnes
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L.A. CLIPPERS-LOS ANGELES LAKERS 111-110 | Clippers e Lakers danno vita a un derby intensissimo, con ben sei avvicendamenti nella guida del punteggio negli ultimi 63 secondi di gioco. Quello decisivo a 4.1 secondi dalla fine è firmato da Reggie Jackson, assolutamente inarrestabile in un secondo tempo in cui ha realizzato 22 dei suoi 25 punti finali, superato solo dai 29 punti di Marcus Morris (anche lui a segno nell’ultimo minuto con una tripla dall’angolo) e dai 20+9 di Serge Ibaka. I Clippers hanno vinto entrambi i derby stagionali e 30 degli ultimi 37
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I Lakers sono riusciti a rimontare ben 17 lunghezze di svantaggio nel terzo quarto, mostrando se non altro una voglia di combattere che non si è vista spesso in questa stagione. Anthony Davis ha giocato un’altra gara magnifica da 30 punti e 17 rimbalzi, ma ha fallito il tiro della vittoria sulla sirena con il pallone che ha fatto dentro-e-fuori dal ferro prima di essere sputato, condannando i gialloviola al ko. Inutili anche i 21 punti di Malik Monk e i 17 di Russell Westbrook, entrambi a segno insieme a Davis nel folle minuto finale di partita
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