NBA, risultati della notte: Boston sotterra Phila e vince di 48, Giannis da 50 punti
Nona vittoria consecutiva per i Celtics, che distruggono i Sixers firmando il loro record di franchigia con 25 triple a segno. Giannis Antetokounmpo segna 50 punti nella vittoria dei Bucks sui Pacers, mentre Trae Young ne realizza 41 per spingere gli Hawks alla vittoria sui Cavs (25 punti per Danilo Gallinari, massimo stagionale). I Mavericks passano a Miami grazie alla difesa, successi per Timberwolves e Grizzlies. Infine i Suns battono i Clippers con super Chris Paul
ATLANTA HAWKS-CLEVELAND CAVALIERS 124-116 | Hawks e Cavs danno vita a una partita combattuta, con nessuna delle due squadre mai avanti in doppia cifra e ben 16 avvicendamenti nella guida del punteggio. A spuntarla sono i padroni di casa, che nel finale trovano i canestri decisivi di De’Andre Hunter e Kevin Huerter dall’arco per tenere a bada il tentativo di rimonta degli avversari, che non perdevano due gare in fila da fine dicembre
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A ispirare entrambi i canestri decisivi è stato un fenomenale Trae Young, imprendibile per la difesa dei Cavs: 41 punti, 9 assist, 13/22 al tiro e 11/13 ai liberi per il leader di Atlanta, chiamato a trascinare la squadra a un record migliore rispetto all’attuale decimo posto nella Eastern Conference. Gli Hawks si rialzano così dopo un periodo in cui avevano perso cinque delle precedenti sette partite
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Ad aiutarli è anche la miglior prestazione stagionale di Danilo Gallinari: partito in quintetto al posto dell’infortunato John Collins, l’azzurro chiude con 25 punti a referto segnando 8 dei 17 tiri tentati, di cui 3/7 dalla lunga distanza, con un perfetto 6/6 dalla lunetta. Insieme a lui ci sono i 18 di De’Andre Hunter, i 13 di Kevin Huerter e i 10 dalla panchina di Bogdan Bogdanovic
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Niente da fare per i Cavs, che dopo aver perso a Philadelphia vengono battuti anche da Atlanta. Darius Garland le prova tutte finendo con 30 punti e 8 assist, accompagnato dalla doppia doppia da 22+10 di Evan Mobley e dai 21 dalla panchina di Kevin Love, mentre il neo-arrivato Caris LeVert stecca con 9 punti e 4/12 al tiro. Ma coach Bickerstaff non si è detto preoccupato: "Andrà tutto bene, abbiamo perso contro due giocatori elite come Young ed Embiid in grandi serate"
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MIAMI HEAT-DALLAS MAVERICKS 99-107 | Successo di prestigio dei Mavs, che grazie alla difesa guidata da Maxi Kleber (19 punti, 6 rimbalzi ma soprattutto 5 stoppate) prendono il controllo del match in un terzo quarto da 30-19 e vincono a Miami. Luka Doncic tira male con 5/19 e viene costantemente raddoppiato, ma segna 11 dei suoi 21 punti nella terza frazione e viene sostenuto dai compagni, con Brunson (19), Finney Smith (14), Kleber e il neo arrivato Bertans (12) che segnano 20 delle 39 triple tentate
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Si interrompe a cinque la striscia di successi degli Heat, che dominano nel pitturato (52-24) trascinati dai 29 punti con 10 rimbalzi di Jimmy Butler (13/14 ai liberi) e dai 21+12 di Bam Adebayo, ma non riescono a sopperire all’assenza di Tyler Herro, alle prese con una contusione al ginocchio. Con questa sconfitta Miami viene raggiunta da Chicago in vetta alla Eastern Conference con un record identico di 37-21
PHILADELPHIA 76ERS-BOSTON CELTICS 87-135 | Nella storia della NBA non era mai capitato che una squadra vincesse tre partite in trasferta consecutive con almeno 30 punti di scarto. Beh, la statistica va riaggiornata perché i Celtics lo hanno appena fatto, rifilando un clamoroso -48 ai Sixers (miglior vittoria nelle 457 partite di questa storica rivalità) per conquistare la nona vittoria consecutiva. Dopo aver toccato il +27 all’intervallo, Boston ha continuato a macinare canestri chiudendo con 25 triple a segno, nuovo record di franchigia
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Cinque di queste portano la firma di Jaylen Brown, che ha segnato 26 dei suoi 29 punti finali nel solo primo tempo rimanendo in campo appena 29 minuti. Ne segna uno in meno Jayson Tatum che si ferma a 28 con 12 rimbalzi e 6 assist, mentre Aaron Nesmith dalla panchina ne aggiunge 18 e Derrick White ne mette 11 con un clamoroso +41 di plus-minus. Una serata perfetta rovinata solo dall’infortunio di Marcus Smart, uscito nel primo tempo per una distorsione alla caviglia
Non c’è davvero niente da salvare in casa Sixers, se non l’ovazione riservata dai tifosi del Wells Fargo Center per l’introduzione di James Harden, a cui è stato riservato l’onore di suonare la tradizionale campana prima dell’inizio della partita. Per il resto l’unico sussulto è stato per un canestro di Joel Embiid (19 punti, 9 rimbalzi e 6 assist) che ha costretto i Celtics al timeout nel secondo quarto, ma era solo per tornare a -17
MILWAUKEE BUCKS-INDIANA PACERS 128-119 | Quattro partite e quattro vittorie stagionali per i Bucks ai danni dei Pacers, approfittando delle difficoltà degli avversari per rimettersi in carreggiata dopo la sconfitta contro Portland e preparandosi al meglio per il big match contro Philadelphia. Indiana rimane in partita per 40 minuti, ma nel quarto periodo viene definitivamente piegata da una serata magica di Giannis Antetokounmpo
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Era da gara-6 delle Finals che la stella dei Bucks non toccava quota 50 punti dall’ultima partita della serie contro Phoenix, fermandosi a due punti dal suo massimo in carriera. L’MVP delle ultime finali, che aveva saltato l’ultima partita per un problema alla caviglia, ha segnato 12 punti nel primo quarto, 6 nel secondo, 13 nel terzo e ben 19 nel quarto, chiudendo con 17/21 al tiro e 14/18 ai liberi. È solo la 12^ volta che un giocatore NBA segna 50 punti con l’80% al tiro
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Se non altro Indiana si consola con le ottime prove dei nuovi arrivi. Buddy Hield ha realizzato il suo massimo stagionale con 36 punti e 8/12 dalla lunga distanza, mentre Tyrese Haliburton ne ha messi 17 con 8 assist per i compagni. In doppia cifra anche Jalen Smith con 11 e 7 rimbalzi, ma nel resto del roster si faticano a trovare altri giocatori NBA di buon livello (complici gli infortuni di Brogdon, Turner, Duarte e Jackson), subendo inevitabilmente la settima sconfitta consecutiva
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-CHARLOTTE HORNETS 126-120 OT | Successo all’overtime di Minnesota, che recupera 13 punti di svantaggio nell’ultimo quarto nonostante l'assenza di Anthony Edwards, uscito per un problema alla caviglia a metà partita. A 9” dalla sirena dei tempi regolamentari Bridges (28 punti e 13 rimbalzi) sbaglia il libero del vantaggio per Charlotte, e dall’altra parte D’Angelo Russell (18 punti con 5/20 dal campo e 11 assist) fallisce la tripla della vittoria.
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Ad essere decisivo nel supplementare per Minnesota è Karl-Anthony Towns, che segna 7 punti nel solo overtime, chiudendo con 39 punti e 15 rimbazli in 42 minuti sul parquet. Decisivi anche i 18 con 6 rimbalzi in uscita dalla panchina di McDaniels. Per gli Hornets, oltre a Bridges, ci sono i 25 di Rozier e i 22 con 9 rimbalzi e 6 assist di LaMelo Ball
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NEW ORLEANS PELICANS-MEMPHIS GRIZZLIES 109-121 | Anche senza Ja Morant, fuori per un problema alla caviglia, Memphis passa a New Orleans. I Grizzlies dominano a rimbalzo 49-34 (ne cattura 13 Steven Adams) e sfruttano il pessimo 4/26 dall’arco di New Orleans (15.4%). In attacco ispiratissimo Tyus Jones, che mette a referto il suo massimo in carriera di 27 punti (11/17 al tiro), con 9 assist. Jaren Jackson chiude a quota 23. Sesto successo in fila per Memphis
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Inutili per i Pelicans i 30 punti del nuovo arrivato CJ McCollum. L'ex Portland tira 12/25 dal campo, ma con 0/5 da tre (6/7 ai liberi) in 38 minuti, con 7 assist e 6 rimbalzi. Valanciunas ne mette 19, ma con solo 4 rimbalzi. In doppia cifra anche Ingram con 18 punti
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PHOENIX SUNS-L.A. CLIPPERS 103-96 | Sesto successo consecutivo per i Suns, che vanno vicini a finire nella ragnatela dei Clippers (rientrati a contatto dopo essere stati sotto in doppia cifra a fine terzo quarto) ma resistono nel finale grazie alle giocate delle loro stelle. Phoenix si conferma imbattibile nei finali di gara, salendo a un record incredibile di 36 vittorie e zero sconfitte quando cominciano il quarto periodo in vantaggio. Ai losangeleni, vincenti su Golden State la sera prima, non servono i 23 punti di Marcus Morris e i 18 di Nicolas Batum
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Se Phoenix è imbattibile nei finali punto a punto (+46.4 il loro differenziale su 100 possessi nei finali entro 5 punti di scarto) è per merito di Chris Paul, che marchia a fuoco anche questa vittoria chiudendo con 17 punti, 14 assist e tutte le giocate decisive negli ultimi minuti di gioco. Nei primi tre quarti erano stati invece i 26 punti di Devin Booker e i 19 con 9 rimbalzi di Mikal Bridges a spingere i Suns, che con questo successo salgono a 17 vittorie nelle ultime 18 dall’11 gennaio in poi
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