Nessuno nella storia della lega era mai riuscito a terminare una stagione NBA con le cifre collezionate quest'anno dall'MVP in carica dei Denver Nuggets. Che per il suo allenatore Michael Malone si meriterebbe il bis: "Non c'è neppure corsa"
Nikola Jokic ha iniziato la gara contro Memphis avendo segnato fin qui 1.969 punti. Ha punito la difesa dei Grizzlies per tutta la sera e chiuso con 35 punti (oltre a 16 rimbalzi, 6 assist e 5 recuperi!), portando così il suo totale stagionale a quota 2.004 e diventando così il primo giocatore nella storia della NBA a mandare a libri un'annata da almeno 2.000 punti (2.004), 1.000 rimbalzi (1.019) e 500 assist (584). Una prestazione - e una stagione - che non lasciano dubbi, secondo il suo allenatore Michael Malone, su chi sia l'MVP NBA 2021-22: "Per quello che mi riguarda non c'è corsa, non è neppure una competizione. Ci sono altri grandissimi giocatori in questa lega, non sto dicendo il contrario. Ma quello che ha fatto Nikola quest'anno - con tutto quello che abbiamo dovuto attraversare come squadra - è qualcosa di incredibile. Era già stato super l'anno scorso, ma quest'anno ha giocato ancora meglio". Malone sottolinea l'assenza per tutto l'anno di Jamal Murray e quella (lunghissima, quasi per tutta la stagione) di Michael Porter Jr., a conferma dell'idea che il centro serbo dei Nuggets debba ripetersi come MVP della lega, dopo il premio ricevuto la scorsa stagione.
Jokic: "Io MVP? Ho giocato meglio dell'anno scorso"
Un qualcosa che sembra agitare poco i sonni del diretto interessato: "Sono convinto anch'io di aver giocato meglio quest'anno dello scorso, ma ci sono altre 20 superstar nella NBA per cui non starò qui a fare pressioni o nessun tipo di campagna per ricevere il premio di MVP. Se quello che ho fatto vedere in campo è abbastanza, bene; altrimenti tutto il resto è qualcosa che io non posso controllare". Parole da leader, oltre che da MVP.