Golden State ha ospitato nella notte al Chase Center l'ex cantante della band Got7 ora diventato solista, uno degli idoli pop più seguiti in Oriente e al mondo. Per lui quel ruolo di "ambasciatore globale" già riservato dai Toronto Raptors al rapper canadese. Con la speranza che possa portare analoga fortuna nella strada verso il titolo
Il ruolo, tecnicamente, è quello dell'ambasciatore globale. Una carica ufficiale, come quella assegnata dai Toronto Raptors a Drake, che ha reso il rapper canadese uno dei volti della franchigia campione NBA nel 2019. Ora i Golden State Warriors hanno deciso di fare lo stesso, insignendo di questo titolo una delle star più famose e popolari del cosidetto K-pop, la musica pop coreana. BamBam (tailandese di nascita, ma residente in Corea del Sud) deve la sua fama soprattutto alla popolarità nell'universo dei social: conta oltre 10 milioni di follower su Twitter e quasi 16 milioni su Instagram, e l'addio alla sua storica band (Got7) per intraprendere l'avventura da solista non sembra averlo neppure minimamente danneggiato (anzi).
Il precedente con Andrew Wiggins
Di lui - in relazione agli Warriors - si era già parlato a inizio gennaio, quando grazie proprio al suo endorsement sui social, i voti dei fan di BamBam (dietro suo esplicito invito) avevano garantito a Andrew Wiggins un posto in quintetto all'All-Star Game, grazie proprio al voto popolare. Ora la partnership tra l'idolo delle ragazzine asiatiche e la squadra di Steph Curry si è rafforzata con la creazione di una edizione limitata di t-shirt, felpe e altro merchandising, linea ovviamente contraddistinta dalla doppia B di BamBam. Che nella notte, all'intervallo della gara di Golden State contro i Lakers, davanti al pubblico del Chase Center si è esibito presentando il suo nuovo singolo "Wheels up": sperando sia di auspicio per i playoff dei californiani.