Playoff NBA, Golden State Warriors: il nuovo "death lineup" che fa paura alla lega
playoff nbaPiù bassi, più ritmo, più triple, nella speranza che si moltiplichino anche le vittorie playoff: Golden State non cambia l'impostazione di un quintetto che domina grazie allo "small-ball" in quella che viene definita versione 3.0 di una squadra che fonda le sue fortune sempre sulla stessa arma - la duttilità su entrambi i lati del campo di Draymond Green
“È un pessimo segnale per i nostri avversari quando iniziamo a macinare canestri: questa è davvero la primissima volta che giochiamo tutti insieme e non sappiamo dove possiamo arrivare”. Parole tutt’altro che rassicuranti per i Denver Nuggets e più in generale per l’intera NBA: Klay Thompson non nasconde infatti la gioia e l’entusiasmo di far parte di una squadra che spera di poter sorprendere e giocare più a lungo possibile in questi playoff. “Siamo una squadra letale”, aggiunge Jordan Poole - uno dei nuovi componenti dell’ultima versione del “Death Lineup” Warriors; che da anni ormai fa dello small-ball e dalla contemporanea presenza sul parquet di Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green i suoi punti di forza. Prima c’erano Andre Iguodala e Harrison Barnes, al posto del quale dopo la debacle 2016 è arrivato addirittura Kevin Durant. Ora nella nuova versione i componenti sono Andrew Wiggins e Jordan Poole: il risultato? Golden State è tornata a essere una delle squadre da battere.
Nonostante uno Stephen Curry partito dalla panchina - e rientrato dopo diverse settimane d’assenza causa infortunio - Golden State ha dominato la sfida grazie a un esordiente ai playoff come Poole (il giocatore che da inizio marzo a oggi ha segnato più canestri da tre punti dell’intera NBA). Loro pensano a colpire in attacco - con il n°30 Warriors pronto a riprendersi il posto in campo sin dalla palla a due - mentre in difesa a gestire un avversario complicato come Nikola Jokic ci pensa Draymond Green, che resta difensivamente il giocatore più duttile dell’intera lega. Contro di lui, i giocatori dei Nuggets hanno tentato la conclusione 19 volte, trovando il fondo della retina soltanto in cinque occasione: Jokic in particolare ha chiuso 3/12 contro di lui, mentre Golden State ha tirato 9/14 quando a fare l’ultimo passaggio è stato Green. Terminale difensivo e clamoroso produttore di gioco: i “quintetti piccoli” degli Warriors vivono di canestri dall’arco, di ritmo, di spettacolo, ma soprattutto della capacità di essere intercambiabile di Green.