NBA, Anthony Edwards e il provino agli Warriors nel ruolo di Curry: la verità di Iguodala
NBANeppure un mese fa la stellina dei Timberwolves Anthony Edwards aveva raccontato il suo (fallimentare) provino per Golden State prima del Draft 2020 (che lo vide poi prima scelta assoluta per i Timberwolves). Ma la sua confessione non raccontava tutta la verità. Almeno stando a sentire la versione di Andre Iguodala
Il bello della NBA è che a volte la verità e i retroscena su alcune storie arrivano anche a distanza di anni. Due nel caso di Anthony Edwards, al tempo uno dei principali prospetti del Draft 2020, in uscita da Georgia. Draft al quale sceglievano per primi i Minnesota Timberwolves e che vedeva i Golden State Warriors titolare della seconda chiamata. Motivo per cui Steve Kerr e il suo staff convocarono Anthony Edwards per fargli sostenere un provino, finito - nelle parole del diretto interessato stesso - non certo nel migliore dei modi. "Mi chiesero di fare questo esercizio che di solito faceva Steph Curry", ha raccontato ancora a giugno proprio Edwards. "Bisognava correre, toccare la linea, ricevere il pallone e tirare. Correre, toccare la linea, ricevere il pallone e tirare. L'obiettivo era segnare 5 tiri in fila. Solo che non c'era verso che ci riuscissi, ero troppo stanco. Ovvio, non potevo dirlo a voce alta, ma in campo non riescivo più a sprintare e mi trascinavo da una parte all'altra. 'Non riesci ad andare più veloce?', mi chiede Steve Kerr. 'Mi pare di essere veloce', gli rispondo. 'No. Rifallo'. Allora ci riprovo ma la seconda volta - sono ancora più stanco - va pure peggio: ogni tiro che prendo neppure si avvicina al ferro, uno tutto a sinistra, l'altro tutto a destra. A cena quella sera coach Kerr venne da me e mi disse: 'Se ti scegliamo alla n°2 devi lavorare più duramente di così. Non lavori abbastanza', furono le sue parole".
Il racconto di Edwards, la rettifica di Iguodala
O almeno, così si pensava, finché proprio in queste ore il grande veterano di casa Warriors Andre Iguodala è voluto intervenire sulla questione nel podcast "Point Forward" che conduce insieme a Evan Turner. "Conosco la storia del suo provino e a dire il vero ho apprezzato il fatto che Anthony abbia voluto raccontare com'è andata. Però andò ben peggio di come l'ha detta lui", ha dichiarato Iguodala. Che poi non si è fatto pregare a raccontare la sua storia, "per come l'hanno detta a me" (evidentemente gente dello staff degli Warriors, se non Kerr stesso): "Lo abbiamo preso da parte e gli abbiamo detto: 'Se vuoi avere successo in questa lega devi prendere le cose molto più seriamente di così. Non scendere in campo mettendo in imbarazzo te stesso e la lega'. È per cose del genere che apprezzo tantissimo Steve", ha concluso Iguodala. "Perché il ragazzino non ce la stava mettendo tutta e diceva di essere stanco. Kerr non ha problemi a criticarti, ma le sue critiche sono sempre costruttive". Probabilmente anche nel caso di Anthony Edwards, visto l'ottima annata disputata dal giocatore dei Timberwolves lo scorso campionato. Compresa una gara da 48 punti contro Golden State e Steve Kerr.