NBA, anche i New York Knicks investigati per tampering nel caso Brunson
MERCATO NBALa NBA ha aperto un’investigazione sui New York Knicks per un possibile caso di tampering con Jalen Brunson, contattato prima dei tempi previsti per farlo firmare in free agency. Dopo Philadelphia, anche New York potrebbe essere punita con una seconda scelta come già successo a Milwaukee, Chicago e Miami
Sarà un’estate piena per gli uffici della Olympic Tower di New York, sede della NBA. Dopo l’investigazione lanciata contro i Philadelphia 76ers per gli accordi con James Harden, PJ Tucker e Danuel House, la lega ne ha cominciata un’altra contro i New York Knicks per vederci chiaro su come sono andate realmente le cose con Jalen Brunson. Il sospetto è che i contatti tra Brunson e la dirigenza dei Knicks siano cominciati ben prima delle 18 ora di New York del 30 giugno, l’apertura ufficiale della free agency, per quanto poi la firma vera e propria si sia concretizzata solo diversi giorni più tardi. Brunson, infatti, ha numerosi legami con i Knicks: il capo della dirigenza Leon Rose è il suo ex agente nonché padrino di battesimo, visto che papà Rick (che è stato appena assunto come assistente di Tom Thibodeau in panchina, con il quale aveva già lavorato a Chicago e Minnesota) è stato tra i suoi primi assistiti nella carriera nei suoi anni da giocatore NBA. Non che Brunson non si meriti il quadriennale da 104 milioni di dollari firmato questa estate, quanto piuttosto la NBA ha i suoi sospetti che i contatti tra le parti siano arrivati in un periodo di tempo non permesso dalle regole della NBA. Dal 2019 in poi la lega ha dato una stretta per quanto riguarda i casi di tampering, alzando le pene massime a 10 milioni di dollari con la possibilità di sospendere i dirigenti, togliere scelte al Draft e perfino annullare i contratti, anche se fino a questo momento la pena “standard” è stata quella di togliere una seconda scelta al Draft, come successo recentemente ai Chicago Bulls (per la firma di Lonzo Ball) e ai Miami Heat (per quella di Kyle Lowry), mentre i Milwaukee Bucks erano stati puniti per aver contattato Bogdan Bogdanovic in previsione di uno scambio che poi non si è materializzato.