La supestar di Milwaukee torna su un episodio di quasi tre anni fa: dopo una tripla mandata a bersaglio contro i Lakers il greco finge di incoronarsi mentre torna in panchina. Ma "King" James non c'entra, e Antetokounmpo spiega le origini di quella esultanza
Bisogna tornare indietro di quasi tre anni (era il 19 dicembre 2019) ma Giannis Antetokounmpo anche a distanza di tempo vuole essere chiaro: "Quel gesto non era per nulla contro LeBron". E quando dice "quel gesto" la superstar dei Bucks torna alla memoria a una sua tripla messa a segno nel quarto quarto di quella gara contro i Lakers, fatta seguire dal gesto dell'incoronazione: lo stesso Antetokounmpo che mima l'atto di posizionare una corona sul proprio capo. E quando dall'altra parte, tra gli avversari, c'è un certo "King" James... "No - ha voluto invece chiarire Antetokounmpo: "Niente a che vedere con LeBron: il mio cognome significa 'corona'", ha spiegato. Il termine "Adétòkunbò" invece può essere tradotto come "il re/la corona che arriva dal mare" ed era questo il riferimento inteso dalla stessa di Milwaukee con il suo gesto, che invece molti avevano inteso come una sfida per la successione al trono di "King" James.
Da quel dicembre 2019, poi, sono arrivati il titolo NBA e un secondo titolo di MVP della lega: con o senza corona, Antetokounmpo è di fatto uno dei re del basket mondiale.