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Mercato NBA, i Lakers vogliono (ancora) cedere Russell Westbrook

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©Getty

In un lungo articolo pubblicato da The Athletic, si racconta come i Lakers abbiano cercato diverse strade in estate per scambiare Russell Westbrook senza ipotecare troppo il futuro di una franchigia che resta pieno di punti interrogativi. La trade saltata con Indiana, i tanti giocatori corteggiati e poi sfuggiti e la convinzione che, se le cose non dovessero funzionare, il n°0 dei Lakers potrebbe comunque salutare Los Angeles nei prossimi mesi

“La prospettiva e l’intenzione di cederlo continua a essere reale, anche nelle prossime settimane e mesi”: parole che non possono far felice Russell Westbrook, tornato in campo questa notte con i Lakers nella prima gara di preseason e ancora sul banco degli imputati dopo la catastrofica resa dei mesi scorsi. La squadra di Los Angeles infatti vuole cercare in ogni modo di rendere competitivo il roster a disposizione di un LeBron James che si avvicina sempre più al ritiro e alla fase calante della sua carriera, nella speranza che i gialloviola possano giocarsi al meglio le proprie opportunità di arrivare al titolo in breve termine. Un’utopia o quasi al momento, visto il materiale tecnico a disposizione.

Lo scambio (poi saltato per volontàa dei Lakers) con i Pacers per Turner e Hield

A tenere banco per giorni è stata l’ipotesi di trade messa in piedi con i Pacers, disposti a cedere sia Myles Turner che Buddy Hield (due giocatori che farebbero comodo nella rotazione Lakers), in cambio del contrattone di Westbrook - in scadenza il prossimo giugno - e di due prime scelte non protette al Draft 2027 e 2029. Un rischio che alla fine il GM Pelinka, dopo aver ragionato a lungo con tutto il resto della dirigenza, ha scelto di non correre - provando a vedere se il cambio di direzione tecnica in panchina possa portare a un utilizzo più efficace di Westbrook. D’altro canto, ipotecare così tanto futuro dei Lakers non sarebbe stato garanzia di successo nell’immediato e questo ha fatto desistere i gialloviola. In diversi incontri con dirigenza e staff, Westbrook ha spiegato di avere come unico obiettivo quello di “aiutare la squadra a vincere” - rinunciando dunque anche ad avere il pallone in mano e con l’ipotesi di uscire dalla panchina non da scartare.

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I giocatori corteggiati (e mancati) dai Lakers: da Irving a Clarkson

La lista dei possibili innesti da aggiungere a un roster claudicante in casa Lakers è lunghissima, tutti giocatori per i quali i gialloviola hanno trattato, offerto e che alla fine non sono arrivati. Il più ambito era Kyrie Irving, che resta separato in casa a Brooklyn e che sarebbe tanto piaciuto a LeBron James. Non solo l’ex compagno ai Cavaliers: i Lakers hanno provato a prendere Bojan Bogdanovic - poi finito a Detroit  - e anche Jordan Clarkson, prima che i Jazz facessero capire chiaramente di non avere intenzione di cederlo. In nessuna di queste potenziali operazioni però è stato possibile inserire il nome di Westbrook senza scatenare la ritrosia delle franchigia con cui i Lakers si sono ritrovati a trattare: passaggi a vuoto che hanno scandito una lunga off-season in cui ci si è dovuti accontentare (il messaggio che passa al momento è questo) di Patrick Beverley e Dennis Schröder. Troppo poco al momento per sperare di invertire la rotta, con la cessione di Westbrook che resta l'unica chiave per provare a dare una scossa al mercato nel corso della regular season.

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