Bellissima iniziativa della franchigia texana che a cinque mesi di distanza dall'orribile strage alla scuola elementare di Uvalde (19 le vittime innocenti) ha deciso di tenere un allenamento aperto a tutti proprio nel paesino colpito dalla tragedia, invitando poi oltre mille ospiti all'amichevole contro i Pelicans. Ma non sono mancate le parole durissime del capo allenatore degli Spurs verso i politici locali
Lo scorso maggio la strage che ha ucciso 19 persone, tra studenti e insegnanti, alla Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, ha lasciato una volta di più tutti senza parole (con l'eccezione di Steve Kerr, le cui parole di rabbia e frustrazizone furono applaudite da tutti). Oggi un nuovo gesto che merita applausi arriva da Gregg Popovich e dai San Antonio Spurs, che hanno scelto di tenere un allenamento prestagionale proprio nella palestra di Uvalde, invitando poi oltre 1.000 abitanti della comunità colpita dall'ennesima strage scolastica a vedere da vicino i campioni texani nell'amichevole contro i New Orleans Pelicans. "Sono orgoglioso dei miei ragazzi, soprattutto dei più giovani - ha detto coach Pop - perché non abbiamo dovuto spingerli a partecipare: volevano davvero andarci, e si sono fermati tutti più del dovuto". Ma accanto alle parole di lode per i suoi atleti, Popovich ne ha avute poi molte di dura critica verso i politici locali, e in particolare verso il governatore texano Greg Abbott e il suo vice Dan Patrick: "Da allora non hanno fatto niente per impedire che un altro massacro possa aver luogo in futuro", ha detto l'allenatore degli Spurs. Neppure la legge per portare da 18 a 21 l'età minima per avere accesso legale a un'arma semi-automatica è stata approvata, e Popovich si è detto disgustato per il comportamento tenuto dalla politica di fronte a una tragedia simile.
Popovich: "Disgusto" per la reazione del governatore texano Abbott
"Non posso neppure credere che siano soltanto ostaggi della lobby delle armi e della NRA (National Rifle Association), o che si comportino così solo per mantenere il potere, per continuare a incassare i loro begli assegni a fine mese. Perché se così fosse allora vuol dire che non abbiamo neppure più un Paese: la nostra nazione sarà destinata a disintegrarsi", ha commentato coach Pop, che si è detto anche "disgustato" di come il governatore Abbott abbia espresso più frustazione e rabbia per "aver fatto una pessima figura che per il massacro di bambini e insegnanti innocenti". "In Texas siamo un'unica, grande comunità - ha detto Keldon Johnson - e vogliamo aiutare in ogni modo possibile. So di essere un privilegiato, ma non voglio darlo per scontato: mi sento onorato nel poter far parte di un'organizzazione come gli Spurs e nel poter partecipare a eventi come questi".