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NBA, Deandre Ayton: "Con Monty Williams è tornato tutto alla normalità"

PHOENIX
©Getty

Dopo le parole non esattamente entusiastiche del training camp, Deandre Ayton è tornato a parlare del suo rapporto con l’allenatore Monty Williams, sostenendo che sia tutto tornato alla normalità. "Siamo qui per contribuire alla vittoria, stiamo lavorando insieme per riuscirci. Tra di noi non è cambiato niente, si è creato un polverone per nulla"

L’atteggiamento piuttosto dimesso e le mezze parole dette da Deandre Ayton all’inizio del training camp avevano fatto scattare un allarme, specialmente per la rivelazione di non aver più parlato con coach Monty Williams dopo la fine dei playoff. Ma dopo un’estate turbolenta per il rinnovo del contratto (firmando una offer sheet con Indiana poi pareggiata dai Phoenix Suns), lo stesso Ayton ha ammesso che tutto sta tornando alla normalità con il suo allenatore. "Voglio dire, parliamo. Alla fin fine siamo qui per contribuire alla vittoria. Tutto è tornato alla normalità, onestamente non è cambiato nulla" ha detto Ayton all’Arizona Republic. "Tutti sapete che rapporto abbiamo. Se c’è chi vuole alzare un polverone, sono fatti suoi. Siamo qui per lavorare e conquistare il titolo: non abbiamo tempo da perdere". Ayton è anche tornato sulle sue parole, o per meglio dire sul suo atteggiamento, all’inizio del training camp. "Posso essere sembrato scocciato, ma stavo semplicemente cercando di farla diventare una storia. Purtroppo mi si è ritorta contro, ma non posso farci niente. Quello che so è che ci siamo messi al lavoro: ci diamo battaglia, ci spingiamo molto in allenamento. E il coach lo adora".

Ayton: "Sono contento di essere qui, gara-7 è già alle spalle"

Ayton ha parlato anche di come si è conclusa la passata stagione, con quella discussione accesa proprio con Williams nel secondo tempo di gara-7 contro Dallas, persa di 38 punti. "Non so di preciso quale fosse il problema, ma so per certo che non abbiamo giocato come avremmo dovuto. Tutto qui. Non abbiamo fatto le cose che normalmente fanno i Phoenix Suns. E questo emotivamente ci ha prosciugati, facendo subentrare la frustrazione. Ma è stata una partita. L’abbiamo messa alle spalle. Nella NBA è importante quello che fai oggi, non quello che hai fatto ieri". Stando a quanto dice, poi, è contento di essere ancora ai Suns: "Questo è un business, non la si può prendere sul personale. Si viene ricompensati per quello che si fa in campo. Per come la vedo io, la cosa importante è essere stato considerato un giocatore da massimo salariale. Poi sono contento di poter giocare con un gruppo di compagni con cui sono cresciuto e tra cui ho alcuni dei miei migliori amici, da Devin a Mikal fino a Cam Payne e Cam Johnson. Sono fratelli di bolla. Sono contento di essere di nuovo nella Valley, qui mi conoscono da quando ho 15 o 16 anni. Sono fortunato. Probabilmente non è quello che il mondo vuole sentire, ma non me ne frega niente del resto del mondo. Mi interessa di quelli che mi vogliono bene e che vogliono vincere con me. Ora non vediamo l’ora di mostrare quello che siamo veramente".

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