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NBA, LeBron condanna Irving: "Non c'è posto per nessuna forma d'odio"

NBA
©Getty

La superstar dei Lakers (campione NBA con Irving nel 2016 ai Cavs) regala parole da "fratello maggiore" verso il giocatore dei Nets: "Spero abbia capito di aver fatto male a tante persone. Si è scusato, non so cosa voglia fare ora ma è un uomo cresciuto e da uomo si comporterà". E poi aggiunge: "Gli voglio bene"

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Compagni (a Cleveland) e campioni NBA assieme (nel 2016, con l'incredibile vittoria in gara-7 a Oakland). C'è più di un legame che unisce in maniera indelebile LeBron James a Kyrie Irving, ma finora su tutte le polemiche e le controversie nate attorno all'endorsement del giocatore dei Nets al documentario antisemita supportato sui social, il leader dei Lakers era rimasto silente. Non più. "La mia posizione è semplice: personalmente non tollero nessuna dichiarazione d'odio in nessuna forma, verso qualsiasi razza. Che sia verso la comunità ebracia, afroamericana, asiatica. Sapete bene tutti da che parte mi schiero, ed è anche questo il motivo per cui non ho ritenuto di dover far sentire la mia voce", le parole di James al riguardo. Che poi svela un retroscena: "Abbiamo eliminato dai nostri archivi l'episodio in cui Kanye West era tra i nostri ospiti, perché in quella puntata erano emerse dichiarazioni d'odio che non mi sento in nessun modo di rappresentare. Non c'è posto per comportamenti del genere in questo mondo, perché non vanno a favore di nessuno e credo che anche Kyrie abbia causato solo dolore a molte persone, con le sue posizioni", ha affermato LeBron. "Si è scusato - riconosce - ma il male che ha fatto rimane e penso sia un brutto episodio. Non condivido l'idea di utilizzare la tua voce e la tua piattaforma per attaccare nessun tipo di persona, indipendentemente dal colore della pelle, dall'altezza, dal ruolo ricoperto in questa società. Se promuovi o incoraggi o affermi contenuti offensivi verso qualsiasi comunità, facendo del male a tante persone, non avrai il mio rispetto. Non condono un comportamento del genere". 

La mano tesa a Kyrie: "Gli voglio bene"

Queste le parole di LeBron "declinate" sulla sua interpretazione di quanto accaduto nelle ultime settimane. Ma richiesto di un parere e forse anche di un suggerimento per Irving, il n°6 gialloviola ha provato in qualche modo a tendere la mano verso il suo ex compagno. "È un uomo, non è più un ragazzino, ha 30 anni, ormai. E da uomo sa come affrontare queste cose. Viene da un'ottima famiglia, e io gli voglio bene. Non so in che direzione voglia andare ora, ma intanto si è scusato. Spero che abbia davvero capito di aver fatto male a diverse persone. Nessuno di noi è perfetto ma quando fai del male a qualcuno alla fine lo capisci, è solo questione di buon senso", ha concluso James. Quel buonsenso che a Irving, negli ultimi giorni, è sembrato mancare. 

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