Per ben due volte nel giro di una settimana il "Last 2 Minute Report" della NBA ha ammesso due errori arbitrali che hanno danneggiato i Kings in due partite punto a punto (perse entrambe, contro Miami e Golden State). E l'ex giocatore degli Hawks non ci sta e fa sentire la sua voce: "Nessuno è responsabile di questi errori: è un boccone molto amaro da digerire"
Kevin Huerter ora dice che qualche suo nuovo compagno ("Non dirò chi", avverte) l'aveva avvisato: "Ora che sei a Sacramento vedrai che noi di fischi dagli arbitri ne otteniamo meno delle altre squadre". "E mi dispiace davvero doverlo dire - commenta ora l'ex giocatore degli Atlanta Hawks - ma mi sono accorto che è così già in queste prime nove gare". Huerter non si limita a manifestare una propria opinione, ma porta a supporto delle proprie parole due casi evidenti: uno nella partita persa 110-107 a Miami contro gli Heat il 2 novembre e l'altro cinque giorni dopo, il 7, nella sfida di San Francisco contro gli Warriors, anche questa persa per soli tre punti (116-113). In entrambi i casi le lamentele di Huerter hanno fondati motivi, visti che il "Last 2 Minute Report" (L2MR) della NBA ha confermato in entrambi i casi due errori arbitrali, entrambi a scapito dei Kings. C'era un'infrazione di passi, infatti, sul tiro da tre sulla sirena di Tyler Herro che ha dato la vittoria agli Heat.
E c'era un fallo di Klay Thompson (non rilevato) proprio su Huerter sull'ultimo possesso dei Kings - sotto di tre ma con 1.3 secondi ancora sul cronometro) nella sfida di San Francisco. "Una situazione molto frustrante: lo sapevo immediatamente, mentre stavo uscendo dal campo, che il giorno dopo il L2MR ci avrebbe dato ragione". Al punto da andare sui social e twittare un messaggio sconsolato quanto amareggiato: "Nessuno è responsabile per questi errori. L'unica cosa che possiamo fare a questo punto è venire multati". La multa poi non è arrivata, ma Huerter non riesce a nascondere la sua delusione: "Per una squadra e una città che sta lottando così duramente per ottenere ogni vittoria possibile e cambiare il trend degli ultimi anni [i Kings non vanno ai playoff da 16 stagioni, un record NBA, ndr] è decisamente un boccone molto amaro da digerire". Anche perché un record ora perdente (5-6) forse avrebbe potuto essere diverso.