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NBA, quattro ko in fila contro Cavs, Nets e Celtics e Bulls: cosa succede a Milwaukee?

NBA
©Getty

Semplicemente un passaggio a vuoto o qualcosa di più preoccupante? I Bucks avevano iniziato la stagione con 9 vittorie consecutive, ma ora contro le rivali dirette per la corona della Eastern Conference sono arrivate tre sconfitte che fanno male. L'analisi del delicato momento di Antetokounmpo e compagni, che nella notte hanno perso anche a Chicago allungando a quattro la striscia negativa

Avevano iniziato la stagione sembrando imbattibili (9 vittorie nelle prime 9 gare) e ancora a dicembre avevano iniziato l'ultimo mese dell'anno con 7 vittorie e 3 sconfitte. Poi però le ultime quattro gare i Milwaukee Bucks le hanno perse tutte, e non sono state quattro gare come le altre. Prima di andare ko con Chicago nella notte, infatti, Giannis Antetokounmpo e compagni hanno affrontato Cleveland, Brooklyn e Boston, ovvero le squadre che (insieme forse a Philadelphia) si può ragionevolmente pensare possano contendere il titolo a Est alla franchigia del Wisconsin. Ed è avero che tutte e tre le gare sono state giocate lontano dal Fiserv Forum, ma ciò nonostante i tre ko (e il quarto a Chicago) hanno fatto male. E non poco. I Bucks al momento restano terzi a Est, troppi motivi per preoccuparsi non ci sono - ma qualche campanello d'allarme però è suonato. Milwaukee al momento è 0-1 contro Boston, 1-1 contro Brooklyn e Philadelphia e 2-1 contro Cleveland (solo al 50% quindi, 4-4, il bilancio totale con le squadre di vertice della Eastern Conference). E poi ci sono i dati delle ultime quattro gare: se va bene solo un passaggio a vuoto, ma forse qualcosa di più. Nelle ultime quattro sconfitte i Bucks hanno toccato il quartultimo posto NBA per efficienza sia offensiva che difensiva, e il loro net rating racconta di un misero -15.8 (fanno peggio solo i Detroit Pistons e i Golden State Warriors, ultimi).

Un'involuzione o solo un passaggio a vuoto momentaneo?

La macchina che a inizio stagione sembrava perfetta pare essersi inceppata, e il dato degli assist su 100 possessi lo testimonia, piazzando Milwaukee addirittura all'ultimo posto nella lega. Non un caso, perché la manovra degli uomini di coach Budenholzer è sembrata nuovamente involuta, come non accadeva ormai da anni di vedere: perfino Antetokounmpo (oltre i 31 punti di media in stagione) è parso nuovamente umano, fermato sotto i 21 punti di media nelle prime tre sconfitte contro le big, con più palle perse (15) che assist (14) nelle ultime tre sconfitte. Il greco ha segnato poi 45 punti a Chicago, ma i Bucks scontano ancora l'assenza di Middleton (rientrato per 7 gare ma di nuovo fuori nelle ultime 6) e sei trasferte nelle ultime sette partite possono aver portato un po' di fatica. Il dato però resta: tre ko su tre contro le dirette rivali, quegli scontri diretti che nell'anno del titolo (il 2020-21) i Bucks invece avevano vinto con più costanza (8-4 il record in stagione regolare contro le prime 4 rivali a Est). Forse è solo un momento, ma il dubbio resta: le difficoltà di Giannis e compagni forse sono qualcosa di più grosso. 

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