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NBA, Chicago Bulls "ammazza grandi": record perdente ma contro le migliori vincono sempre

NBA
©Getty

Anche questa notte i Chicago Bulls hanno rimontato e vinto contro i Milwaukee Bucks, portando a 7 vittorie e 1 sconfitta il loro record contro Bucks, Celtics, Nets e Heat in questa stagione, vale a dire quattro delle prime sei squadre della conference. E ciò nonostante Chicago è quattro partite sotto il 50% di vittorie: un rendimento spiegato con una battuta curiosa da parte di DeMar DeRozan, che ha vinto la partita dopo un diverbio con Grayson Allen

Alzi la mano chi ha capito qualcosa della stagione dei Chicago Bulls. La squadra allenata da Billy Donovan è attualmente decima nella Eastern Conference con un record perdente (15 vittorie e 19 sconfitte), e sembrava aver toccato definitivamente il fondo con la sconcertante sconfitta casalinga contro gli Houston Rockets di due giorni fa. Un ko pesante arrivato contro un avversario di certo non irresistibile e che cancellava in un colpo solo quanto di buono visto nei tre successi in fila contro Miami, Atlanta e Minnesota, una striscia di tre vittorie consecutive che sembrava aver rimesso in carreggiata i Bulls dopo sette ko nelle precedenti nove gare. Ma per l’ennesima volta i Bulls hanno invertito la loro rotta: sotto di 15 nel quarto periodo contro i Milwaukee Bucks e ancora di 11 a 2:18 dalla fine dei regolamentari, Chicago è diventata la sesta squadra nelle ultime 20 stagioni (dati ESPN Stats & Info) a rimontare e vincere da una situazione del genere, che prima di stanotte avevano un record di 5 vittorie e 12.535 sconfitte.

 

Dopo quella dei Clippers e quella di Dallas, insomma, per la terza notte in fila la NBA ha visto concretizzarsi una rimonta impossibile, resa ancora più improbabile dall’assurdo record stagionale di Chicago contro le big dell’Est. I Bulls infatti, pur avendo vinto solo il 44% delle loro partite con il 20° attacco e la 15^ difesa della lega, sono 11-11 contro le squadre attualmente sopra al 50% e addirittura 7-1 contro quattro delle prime sei squadre a Est, avendo battuto due volte Boston (a fronte di una sconfitta), due volte Milwaukee, due volte Miami e una volta Brooklyn, con due sconfitte con Cleveland e Philadelphia per chiudere il quadro completo. Una squadra "ammazza-grandI" che dà il meglio quando si alza il livello della competizione, come ha provato a spiegare DeMar DeRozan dopo la partita: "Se ti insegue un cane, corri più forte, giusto? Non so se ha senso, ma la sensazione è quella" ha detto dopo la vittoria al supplementare sui Bucks.

DeRozan guida la rimonta e se la prende con Grayson Allen

Proprio DeRozan è stato il grande protagonista del successo contro Giannis Antetokounmpo (45 punti e 22 rimbalzi) e compagni, firmando tutte le giocate decisive tra quarto periodo e overtime trascinando di peso i suoi alla vittoria con 42 punti, 10 rimbalzi e 5 assist a referto tirando 15/25 dal campo e 12/14 ai liberi. Suo è stato anche il recupero decisivo sulla rimessa per mandare Ayo Dosunmu a schiacciare in contropiede i due punti della parità a 10 secondi dalla fine, suggellando poi l’incredibile rimonta dei Bulls con altri 10 punti nel supplementare. Ad accendere DeRozan è stato però un altro episodio accaduto a metà terzo quarto, quando Grayson Allen portando un blocco su di lui lo ha fatto crollare a terra con una specie di gomitata all’altezza del collo. Allen si è giustificando sostenendo di essere stato spinto e di aver perso il controllo del corpo, ma DeRozan non ha per niente apprezzato né in campo (cominciando a prendere a male parole l’avversario e proseguendo poi con Bobby Portis, venendo entrambi puniti con un fallo tecnico) né dopo il match. "Se fosse stato Boban Marjanovic, non avrei fatto niente. Ma conoscendo il suo passato, l’ho trovato un colpo eccessivo" ha detto DeRozan dopo il match, facendo riferimento al noto fallo di Allen che ha portato al grave infortunio al polso di Alex Caruso lo scorso anno. 

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Un episodio che nessuno ha dimenticato a Chicago, visto che Allen è stato sonoramente fischiato ogni volta che ha toccato palla durante il match, e che non è di certo stato dimenticato da DeRozan, che da quel momento in poi ha segnato 22 punti, pur sostenendo di non aver trovato motivazioni ulteriori da quell’episodio. Quello che è certo però è che i Bulls sembrano trovare motivazioni extra quando si alza il livello della competizione, mentre hanno un record di 4-8 contro squadre sotto il 50% di vittorie: riequilibrare questo assurdo rendimento potrebbe permettere loro di raddrizzare una stagione che non vuole saperne di seguire un andamento normale.