NBA, i risultati di oggi: Brooklyn fa 10 in fila, perdono Lakers e Bucks
I Nets raccolgono il decimo successo consecutivo vincendo anche ad Atlanta con la coppia Durant-Irving. I Lakers di LeBron cadono sul campo di Miami, così come i Bucks perdono la quarta in fila a Chicago nonostante i 45 punti di Antetokounmpo. Williamson firma il suo massimo in carriera da 43 punti nel successo contro Minnesota, vince Golden State contro Utah (non entrato Fontecchio). Banchero segna 15 punti ma Orlando perde malamente a Detroit, in una gara contrassegnata da una maxi-rissa con tre espulsioni
CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS 119-113 OT | I Bulls hanno un record di quattro vittorie sotto al 50%, ma per qualche strano motivo sono 7-1 contro squadre del calibro di Boston, Brooklyn, Milwaukee e Miami, confermandosi anche stanotte come la bestia nera delle big dell’Est. Sotto anche di 15 nel quarto periodo e di 11 a tre minuti dalla fine, i Bulls hanno rimontato per forzare il supplementare grazie a un recupero difensivo di DeMar DeRozan che ha lanciato Ayo Dosunmu a schiacciare per la parità, risalendo anche da -4 nell’overtime per vincere la partita
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DeRozan è stato mattatore assoluto del match chiudendo a quota 42 punti di cui 10 solamente nel supplementare, aggiungendo anche 10 rimbalzi e 5 assist alla sua partita da 15/25 al tiro con 12/14 ai liberi (nessuna tripla tentata). A dargli man forte ci sono 24 punti di Zach LaVine e la doppia doppia da 15+14 di Nikola Vucevic, per una squadra che ha vinco quattro delle ultime cinque partite disputate tornando al decimo posto nella Eastern Conference. "Perché giochiamo così bene con le grandi? Corri più forte se ti rincorre un cane" la spiegazione data da DeRozan
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Sono invece quattro le sconfitte in fila dei Bucks, mai così in difficoltà nella loro storia recente. Questo ko fa particolarmente male visto che Giannis Antetokounmpo si era presentato con voglia di vincere: 45 punti (massimo in stagione pareggiato) e 22 rimbalzi (season high) insieme a 7 assist, ma anche cattive percentuali al tiro (17/39 con 11/17 a cronometro fermo) e 5 palle perse, di cui due nei momenti decisivi del quarto periodo. Senza Middleton e Holiday, non bastano i 20+11 di Bobby Portis a sostenere lo sforzo del due volte MVP
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NEW ORLEANS PELICANS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 119-118 | La quarta sconfitta in fila dei Timberwolves fa male: Edwards (27 punti per lui, così come 27 li segna D'Angelo Russell) sbaglia il tiro della vittoria sulla sirena dopo che Minnesota aveva fatto gara di testa per gran parte della partita, arrivando ad avere 11 punti di vantaggio. Decisivi dall'altra parte un fenomenale Williamson, ma anche i contributi di C.J. McCollum (20 punti) e Trey Murphy (21): New Orleans sfiora il 46% da tre di squadra
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Ci vuole la miglior partita di Zion Williamson da quando è in NBA per trascinare i Pelicans al successo su Minnesota. Il prodotto di Duke firma il suo massimo in carriera a quota 43 punti ma soprattutto segna tutti gli ultimi 14 punti della sua squadra nei 2'44" secondi finali di partita. Williamson chiude con 14/21 dal campo, segna l'unica tripla che si prende, fa 14/19 dalla lunetta e ci aggiunge anche 5 assist
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DETROIT PISTONS-ORLANDO MAGIC 121-101 | I Pistons interrompono la loro striscia di 6 sconfitte in fila vincendo di 20 sui Magic, in una partita contrassegnata dall’enorme rissa che coinvolge buona parte dei giocatori e porta all’espulsione di Moritz Wagner, Killian Hayes e Hamidou Diallo alla fine del primo tempo. La partita di fatto finisce lì, perché il vantaggio di Detroit era già vicino alle 20 lunghezze e tale rimane fino alla fine, grazie ai 60 punti dalla panchina di Alec Burks (32) e Saddiq Bey (28)
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Ad accendere gli animi è stato un colpo d’anca di Wagner nei confronti di Hayes vicino alla panchina dei Pistons, con il francese che una volta rialzatosi è andato a colpire il tedesco alla nuca dando l’inizio alla baruffa. A distinguersi in negativo è stato anche Hamidou Diallo, espulso dal match al pari dei due protagonisti, ma altre sospensioni potrebbero arrivare visto che buona parte della panchina dei Magic si è riversata in campo, eventualità vietata dal regolamento NBA
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Parlando solamente di campo, Paolo Banchero è tornato a segnare 15 punti dopo i soli 4 realizzati ieri contro i Lakers, ma con cattive percentuali (4/12 al tiro con un errore da tre) mitigati solo in parte dall’ormai “solito” 7/8 ai liberi. Il miglior realizzatore per i Magic è Franz Wagner con 19 punti seguito dai 16 di Wendell Carter Jr., senza però riuscire a evitare la sconfitta sul campo della peggior squadra della NBA (record alla mano)
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MIAMI HEAT-LOS ANGELES LAKERS 112-98 | Lakers sempre senza Davis, Heat senza Lowry, e con le due superstar in campo che si elidono (27 punti per LeBron James, 27 anche per Butler) a far la differenza è il supporting cast (23 per Adebayo, 18 per Herro) e soprattutto il conto delle palle perse. Sono 26 quelle dei gialloviola, che portano a 31 punti di Miami, contro le sole 6 commesse dalla squadra di casa. Un divario che porta la squadra di Spoelstra a tirare 15 volte in più di quella di Ham, consegnando loro una vittoria già in ghiaccio dopo i primi tre quarti
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WASHINGTON WIZARDS-PHOENIX SUNS 127-102 | Continua il momento positivo degli Wizards, che vincono la terza partita in fila nonostante l’assenza di Bradley Beal e approfittando di quella di Devin Booker tra i Suns, che non lo avranno per un mese. I padroni di casa sono a +15 alla fine del primo quarto e chiudono i conti con una frazione finale da 34-18, sfruttando a proprio vantaggio il nervosismo degli avversari (quattro falli tecnici nel secondo tempo)
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A guidare gli Wizards per una sera non sono né Kristaps Porzingis né Kyle Kuzma (entrambi a quota 22 punti) ma bensì Rui Hachimura, che pareggia il suo massimo in carriera da 30 punti tra cui anche un gioco da tre punti cruciale per chiudere i conti. Per il giapponese una gara semi-perfetta da 11/13 al tiro e 7/8 ai liberi, in una serata in cui Washington fa quello che vuole chiudendo con il 57% al tiro, segna 60 punti in area contro i 28 dei SUns e vince la lotta a rimbalzo 46-30
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L’unico a non arrendersi subito in casa Suns è Deandre Ayton, che chiude a quota 31 punti in una partita nella quale anche lui si prende un fallo tecnico, alla pari di Damion Lee, Chris Paul e coach Monty Williams. Senza Booker, Cam Johnson, Cam Payne e Landry Shamet, a toccare la doppia cifra sono i 20 di CP3 (ma con ben 4 palle perse) e i 17 di Mikal Bridges, trovando la seconda sconfitta nelle tre gare affrontate finora in trasferta
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ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 107-108 | Non si ferma la corsa dei Nets, arrivati a 10 vittorie consecutive (e 14 delle ultime 15) e trascinati dalla solita coppia: 28 punti per Irving (di cui 15 nel 4° quarto) e 26 con 16 rimbalzi (massimo stagionale) per Kevin Durant. Nessuno nella NBA quest'anno ha messo in fila 10 successi in fila, cosa che ai Nets non accadeva dalla stagione 2005-06. Atlanta ha pagato le assenze di Young, Capela e Hunter: non sono bastati allora i 24 punti (con 9 rimbalzi e 8 assist) di Dejounte Murray e i 21 di John Collins
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GOLDEN STATE WARRIORS-UTAH JAZZ 112-107 | Gli Warriors sono senza Stephen Curry, Klay Thompson e Andrew Wiggins ma si fanno guidare da un grande Jordan Poole, autore di 26 punti, e hanno risposte positive dalle loro seconde linee, Donte DiVincenzo (che promosso in quintetto risponde con 19 punti e 5 triple) e Ty Jerome (17 dalla panchina). Non bastano ai Jazz i 29 punti di Markkanen mentre Simone Fontecchio resta seduto per tutti i 48 minuti di gara
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SACRAMENTO KINGS-DENVER NUGGETS 127-126 | Nella rivincita della partita di ieri, questa volta sono i Kings a uscirne vincitori interrompendo la striscia di cinque successi in fila di Denver. I padroni di casa rimontano da -19 alla fine del terzo quarto con una frazione finale da 33-21, suggellata dal tiro libero di Malik Monk che spezza la parità a 0.7 secondi dalla fine per regalare il successo ai suoi, che avevano perso tre delle precedenti quattro partite in casa
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Monk è il miglior realizzatore di serata a quota 33 punti, segnando la metà delle 8 triple tentate nei suoi 30 minuti in uscita dalla panchina. Anche gli altri due giocatori in doppia cifra di serata superano quota 30: ne mettono infatti 31 a testa sia De’Aaron Fox (anche 13 assist per lui) che il rientrante Domantas Sabonis (anche 10 rimbalzi e 5 assist con 12/18 al tiro), stringendo i denti nonostante l’infortunio alla mano con il quale dovrà convivere per il resto della stagione
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In una serata in cui Jamal Murray e Aaron Gordon vengono tenuti a riposo, Nikola Jokic torna a caricarsi i Nuggets sulle spalle e ne mette 40 con 15/24 al tiro e un perfetto 10/10 ai liberi in meno di 33 minuti, accompagnato dai 20 con 11 assist di Bones Hyland alla sua prima stagionale in quintetto e i 19 di Michael Porter Jr. È però proprio un errore da tre punti sulla sirena di Jokic a chiudere la partita, riportando i Pelicans al primo posto a Ovest nonostante il record pari con Denver (22-12)
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