Il n°30 di Golden State non ha mai giocato alle Olimpiadi nella sua carriera, un'emozione che vorrebbe provare almeno una volta prima di ritirarsi - approfittando della presenza di Steve Kerr in panchina come capo allenatore: "Non so cosa succederà nei prossimi mesi, ma il mio obiettivo è quello di meritare una convocazione per Parigi nel 2024"
Parlando nei giorni scorsi con Marc Stein - noto giornalista NBA, presente alla sfida da record tra San Antonio e Golden State che ha fissato il nuovo primato di pubblico per un match di regular season - Steph Curry ha raccontato di aver già fissato nella sua testa un altro grande obiettivo: le Olimpiadi del 2024, un torneo a cui non ha mai preso parte e con cui chiudere idealmente la sua carriera internazionale, sempre al fianco di Steve Kerr: “Sarei felice di poter far parte della spedizione olimpica, soprattutto sapendo che Steve Kerr sta prendendo il comando delle operazioni. Ho giocato in passato per due volte i mondiali, ma chiunque abbia mai provato entrambe le esperienza [partecipando anche alla Olimpiadi, ndr] non ha paura a sottolineare quanto siano diverse le Olimpiadi dal resto. Non sono paragonabili in termini di vibrazioni, atmosfera, adrenalina e tutto il resto. Non so quali siano le possibilità che io riesce a essere convocato la prossima estate, perché non so cosa succederà, ma mi piacerebbe sicuramente vivere quell’esperienza a un certo punto della mia carriera”. Già campione del mondo nel 2010 e nel 2014, Curry non fu selezionato nel 2012 e fu costretto a rinunciare nel 2016 a causa degli infortuni che si portò dietro dalle storiche NBA Finals perse contro Cleveland. Nel 2021 invece, a causa dell’età, preferì restare a riposo e concentrarsi su una stagione che lo ha portato poi al trionfo NBA e ora, nell’ultima parte della sua carriera, vuole provare a togliersi anche quest’ultima soddisfazione.