Le cifre di Kawhi Leonard nelle ultime sei gare danno morale ai Clippers e lanciano la volata playoff della squadra di Los Angeles - che fino a oggi non ha mai avuto a disposizione il roster completo (e in forma): "La sfida ora è trovare continuità", spiegano coach Lue e Paul George, mentre il n°2 Clippers resta come sempre in silenzio - altra pessima notizia per il resto della NBA
Sei vittorie nelle ultime sette partite, con l’unico ko arrivato a Cleveland quando Paul George e Kawhi Leonard sono rimasti a riposo: i Clippers insomma, dopo settimane a sistemare prima la rotazione e poi lo stato di forma dei suoi principali interpreti, sono finalmente pronti a macinare vittorie - come dimostrato dal successo conquistato con sapienza contro i Chicago Bulls, grazie ai 33 punti realizzati proprio da Leonard che pare aver sistemato anche continuità e resa nel trovare il fondo della retina. Le medie realizzative sono eloquenti: 30.5 punti negli ultimi sei match (con i 36 massimo in stagione contro i “suoi” San Antonio Spurs), a cui si aggiungono 6.2 rimbalzi e due recuperi con 59.8% dal campo, 48.6% dall’arco e 91.4% dalla lunetta. Rendimento da All-Star, con buona pace di chi lo vede fuori dalla lista dei potenziali convocati come riserve che verranno comunicati tra meno di 48 ore. Più che domandarsi se Leonard e George meritino o meno una convocazione per la partita delle stelle, è la sostanza quella che interessa di più a Tyronn Lue - che alla prima occasione utile, potendo schierarli per quattro gare in fila sul parquet, è riuscito a raccogliere altrettante vittorie. La classifica a Ovest è corta e “scalabile”, anche e la visione della squadra di Los Angeles guarda a ciò che accadrà da metà aprile in poi.
“Stiamo giocando bene, senza pressione e mantenendo la giusta concentrazione nonostante la lunga serie di impegni: anche giocando in trasferta la resa non cambia e anzi, stare insieme a lungo lontano da casa ci permette di cementare il gruppo e di conoscerci meglio”, spiega Paul George, mentre Kawhi Leonard mantiene il solito religioso silenzio - senza sbottonarsi, né lasciare spazio a speculazioni di alcun tipo. Chi si gode il momento è coach Tyronn Lue, consapevole che da queste settimane passano le fortune dei Clippers nei prossimi mesi: “Se riusciamo a trovare la chimica giusta, sapremo dare fastidio a chiunque in futuro”. Dai Denver Nuggets in giù, nella Western Conference e non solo, ne sono ben consapevoli.