La superstar dei Bucks ha fatto richiesta di poter utilizzare in via esclusiva tre potenziali marchi registrati ("STAY FR34KY". "FR34K SHOW" e "UNSEEN FR34KY HOURS") costruiti attorno al suo amatissimo soprannome con cui è conosciuto. In ballo ci sono i (tanti) soldi legati al merchandising prodotto attorno al campione greco
Il suo soprannome è uno dei più belli tra quelli dell'ultima generazione di fenomeni NBA: "The Greek Freak" è perfetto per dipingere Giannis Antetokounmpo, ricordandone le origini (greche) e descrivendone le caratteristiche (un autentico "scherzo della natura"). Tanto che la parole "freak" è al centro anche di una serie di marchi registrati che la superstar dei Bucks ha ufficialmente depositato al USPTO (United States Patent and Trademark Office) per impedire che il suo nickname venga utilizzato a sproposito da parti terze, a lui non legate. In particolare, Antetokounmpo si è assicurato che le parole "STAY FR34KY", "FR34K SHOW" e "UNSEEN FR34KY HOURS" siano tutelate dalla legge e riconosciute di sua unica proprietà, utilizzabili quindi dal greco per tutta una serie di categorie merceologiche specificate all'atto del deposito dei nomi (abbigliamento, braccialetti da polso, palloni, maschere, mute, penne, matite o bloc notes, zainetti, borracce sportive, etc.).
Anche Nike - suo sponsor ormai da diversi anni - ha utilizzato il suo soprannome per ribattezzare la prima scarpa a lui dedicata (la Zoom Freak 1) ma sul resto del merchandising ispirato alle gesta del campione dei Bucks ora lo stesso Antetokounmpo vuole avere pieno controllo, come dimostrano anche le già 13 denunce presentate dai suoi avvocati per "violazione dei diritti legati all'esclusività di un marchio registrato".