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NBA, Norman Powell e il mercato dei Clippers: "Come i Raptors nel 2019". L'INTERVISTA

NBA

Zeno Pisani

©Getty

Dopo aver vinto il titolo NBA a Toronto, oggi Norman Powell è in corsa per il titolo di sesto uomo dell'anno con la maglia dei Clippers. Al suo fianco c'è sempre Kawhi Leonard, ma ora anche Paul George e un roster uscito rivoluzionato dopo la trade deadline, con quattro innesti importanti a partire da quello di Russell Westbrook. L'ex giocatore di UCLA racconta la stagione di L.A. ai microfoni di Sky Sport 

LOS ANGELES - Norman Powell è un campione NBA. Forse oggi si tende a dimenticarlo, perché quel titolo vinto in Canada nel 2019 porta soprattutto la firma di Kawhi Leonard (e di Kyle Lowry, Pascal Siakam, Fred VanVleet) anche se in quei Raptors un contributo importante lo ha portato pure il giocatore oggi ai Clippers, in un ruolo da sesto uomo, lo stesso che sta ricoprendo (egregiamente) a L.A. quest'anno, con oltre 17 punti di media in 26 minuti di utilizzo a sera. Al momento i Clippers sono quarti nella Western Conference ma il roster è uscito dalla pausa dell'All-Star weekend quasi rivoluzionato, con quattro nuovi innesti frutto dei movimenti alla trade deadline. Di questo e di altro Norman Powell ha parlato ai microfoni di Sky Sport in esclusiva.

Che voto daresti alla stagione dei Clippers, finora?

"Per adesso direi un 6, perché penso ci sia ancora spazio per migliorare, avvicinandoci ai playoff. Non abbiamo ancora la chimica che dobbiamo avere ma è normale che sia così, visto le tante limitazioni con cui molti giocatori hanno dovuto convivere, per via degli infortuni e delle diverse restrizioni legate ai tempi di recupero. Non poter avere i giocatori in campo con una certa costanza fa tutta la differenza del mondo, ma nel corso della stagione - man mano che l'infermeria si è svuotata - sentiamo di essere migliorati, tanto in attacco quanto in difesa".

Quattro giocatori nuovi da incorporare: cambiare in corsa è una scommessa rischiosa...

"Però è quello che abbiamo fatto anche a Toronto nel 2019 [con la cessione di Valanciunas, per arrivare a Marc Gasol, ndr], e in quell'occasione ha funzionato, portandoci al titolo. Cerchi sempre di migliorare le tue chence di arrivare all'anello, se ne hai la possibilità, e credo che questo sia il nostro caso. Abbiamo inserito giocatori di esperienza nei ruoli dove ne avevamo più bisogno: un centro di riserva [Mason Plumlee, alle spalle di Ivica Zubac], giocatori capaci di allargare il campo [Eric Gordon, Bones Hyland] e creare gioco, alzando anche il ritmo all'occorrenza [Russell Westbrook]. Sono convinto siano tutte addizioni che ci aiuteranno per finire al meglio questa stagione".

Cosa ti fa dire: "Questa potrebbe essere la stagione giusta, per noi"?

"Il fatto di vedere una squadra che è sempre stata ad alto livello, da quando ha in squadra PG [Paul George] e Kawhi [Leonard]. Quest'ultimo ha subìto un infortunio assurdo contro Utah [perdendo 6 gare, a fine novembre, ndr] mentre PG è stato anche lui fuori per tanto tempo: con loro in campo però credo che questa squadra abbia tutti i pezzi giusti per arrivare fino in fondo. Noi abbiamo fiducia in quello che sappiamo fare, nella nostra versatilità, nell'esperienza dei nostri veterani: se restiamo in salute, pensiamo di poter fare degli ottimi playoff".

Cosa rende la coppia George-Leonard così speciale?

"Sono i giocatori da cui passa il nostro gioco, sono loro che stabiliscono la nostra identità, tanto in attacco quanto in difesa. Entrambi possono giocare in ruoli diversi sul perimetro e sono degli autentici incubi per le difese avversarie, che non sanno come affrontarli. Facciamo molto affidamente su di loro, perché sanno essere pericolosi in tanti modi diversi, ognuno con le proprie caratteristiche". 

 

[ha collaborato Sheyla Ornelas]

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