Ja Morant chiede scusa dopo l'episodio della pistola: le reazioni del mondo NBA
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L’All-Star dei Grizzlies, sospeso per almeno due gare da parte di Memphis dopo aver messo in mostra sui social una pistola scherzando riguardo le denunce a suo carico pubblicate dal Washington Post, ha chiesto scusa assumendosi (almeno a parole) la responsabilità rispetto ad atteggiamenti non tollerabili. Ricostruiamo insieme quanto successo negli ultimi giorni, oltre a riportare alcune reazioni eccellenti come quella della Nike - sponsor di Morant - e di Gilbert Arenas
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- Nei giorni scorsi, grazie al lavoro dei giornalisti del Washington Post, sono state rese note un paio di denunce a carico di Ja Morant relative a fatti accaduti nel settembre 2022 - in cui si parlava di un’aggressione a una guardia giurata in una circostanza e nell'altra anche di 13 pugni dati a un minorenne, minacciato poi mettendo in bella vista la pistola
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- Circolata la notizia delle accuse, Morant ha dimostrato da subito di non prendere sul serio l’accaduto - come ben racconta la rivedibile esultanza mostrata durante il match contro Houston in cui, a seguito di un canestro dall’angolo di Desmond Bane davanti la panchina Grizzlies, il talento di Memphis ha iniziato a mimare i colpi di pistola scatenando i sorrisi dei compagni
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- L’ultimo atto di una serie poco raccomandabili di eventi è quello andato in scena la scorsa notte: Morant, reduce dalla sconfitta contro Denver, alle 3 di notte in un nightclub fa partire una diretta Instagram dal suo profilo in cui, oltre a mostrarsi chiaramente in stato di alterazione, ha messo in mostra in bella vista anche una pistola
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- Poche decine di minuti dopo, per provare a porre rimedio all'accaduto, Morant ha disattivato i suoi account social nella speranza che quanto successo potesse risultare cancellato e finire nel dimenticatoio: le cose però non sono andate così...
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- A correre ai ripari a questo punto sono stati prima di tutto gli stessi Grizzlies, che per tutelare la squadra e l'immagine di un gruppo che resta seconda forza della Western Conference, hanno deciso subito di allontanare almeno per due gare Ja Morant - sospeso e senza stipendio nei match contro Clippers e Lakers (entrambe potenziali sfide importanti in chiave playoff)
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- Poche e stringate le parole da parte della NBA riguardo l'accaduto, pronunciate dal portavoce Mike Bass: "La NBA è al corrente di un video circolato sui social media che vede protagonista Morant e sta investigando al riguardo"
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- "Mi assumo la piena responsabilità delle mia azioni della notte appena trascorsa: chiedo scusa alla mia famiglia, ai miei compagni, agli allenatori, ai tifosi e a tutta l’organizzazione Grizzlies. Mi prenderò del tempo lontano dalla squadra per chiedere aiuto e lavorare per imparare metodi più adatti per convivere e affrontare al meglio lo stress e guardare con attenzione al mio benessere personale": questo il comunicato pubblicato da Morant dopo la sospensione
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- Nelle scorse ore è intervenuta anche la Nike a commentare i fatti che hanno riguardato uno dei principali volti della NBA e su cui ha puntato anche il noto brand sportivo: “Apprezziamo il senso di responsabilità di Ja e il fatto che si stia prendendo del tempo per ottenere l’aiuto di cui ha bisogno. Saremo di supporto rispetto a quelle che sono le sue priorità e il suo benessere personale”
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- Quando si parla di pistole in NBA, il pensiero va subito a Gilbert Arenas - altro grandissimo talento del passato, indisciplinato e amante delle armi da fuoco, giunto al punto di portarne una all’interno dello spogliatoio degli Wizards. Arenas dà un'interpretazione personale: "Se fossi il proprietario dei Grizzlies, farei quello che fanno tutti: farei finta di non vedere"
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- Tra i tanti a essere intervenuti sull’accaduto (avvolto dal silenzio semi-generale dei giocatori NBA) c’è Dez Bryant, che non ha dubbi: “Se conoscete Morant mettete un braccio attorno alle sue spalle e ditegli la verità, spiegategli che ha in dote abilità che altri non hanno. Se gli volete bene, fategli capire che le pistole non hanno nulla a che vedere con tutto questo”. Chissà se il messaggio arriverà a destinazione…
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- Di tenore ben diverso invece la storia Instagram di Terry Rozier, arrivata poco dopo aver visto la diretta in cui Morant si era lasciato decisamente andare: un comportamento che ha dimostrato quanto ci sia da lavorare con lui, soprattutto lontano dal parquet
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- A fare notizia nelle scorse settimane era stato quanto accaduto contro i Pacers: già durante la partita, infatti, con il clima incandescente in campo e parole che "volavano" tra vari giocatori di Pacers e Grizzlies, il padre di Ja Morant, Tee, e uno dei suoi migliori amici, Davonte Pack - entrambi seduti in prima fila - si sono ripetutamente scambiati frasi poco gentili con alcuni membri di Indiana, tanto da portare all'espulsione dall'arena dello stesso Pack, allontanato dalla security.
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- Al momento di lasciare il FedEx Forum, i Pacers sono saliti sul loro bus ma - dopo essere stati ancora apostrofati pesantemente da Pack e altre 4-5 persone ("Non sapete con chi avete a che fare", "Ora vi facciamo vedere") - alcuni giocatori e membri dello staff di Indiana hanno raccontato di essere finiti "nel mirino" di un laser rosso proveniente da una delle due auto che ospitavano Ja Morant e il suo "clan". "Senza dubbio una pistola", ha raccontato un componente dei Pacers
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- "Il dipartimento di sicurezza NBA ha condotto un'approfondita indagine intervistando diversi testimoni oculari e analizzando i video a circuito chiuso del FedEx Forum", si legge nel comunicato diramato dalla NBA dopo quei fatti: "Pur riconoscendo come ci sia stato un confronto ostile tra due parti non possiamo concludere che alcun individuo sia stato minacciato con un'arma da fuoco. Ad alcune persone coinvolte nell'alterco è stato inibito l'accesso futuro all'impianto di gioco dei Grizzlies",