Il giovane talento dei Knicks, lanciato in quintetto dopo il forfait dell'ultimo minuto da parte di Jalen Brunson, ha dominato nel finale contro Boston e regalato a New York la nona vittoria consecutiva grazie a una prestazione da 38 punti; sette dei quali arrivati negli ultimi cinque minuti di partita, il colpo di grazia per scrollarsi di dosso i Celtics
“Non poteva esserci palcoscenico migliore: una diretta TV nazionale al TD Garden di Boston”: sono queste le parole che Immanuel Quickley ha sussurrato a Julius Randle prima di tornare in campo per giocare il secondo overtime di una partita in cui è rimasto sul parquet per 55 minuti, trovando il modo di realizzare 38 punti - suo nuovo massimo in carriera - e di non far rimpiangere l’assenza di un Jalen Brunson formato All-Star in questo 2023 da sogno per i Knicks; giunti così alla nona vittoria in fila e ormai fissi in zona playoff a Est. “Mi sono divertito come non mai”, spiega Quckley, partito titolare nella lunga maratona conclusa dopo due overtime contro i Celtics. Un giocatore nato pronto, in grado di dimostrarlo anche in un match in cui ha scoperto soltanto 90 minuti prima della palla a due di dover fare gli straordinari data l’assenza dell’ex Mavericks, autore poi dei sette punti decisivi che nel secondo overtime hanno definitivamente indirizzato la sfida. Quelli che hanno acceso la gioia incontenibile dello stesso Brunson, presente in panchina e scatenato anche sui social nel lodare la prestazione del compagno - un modo diverso di fare gruppo, per una franchigia nelle prossime settimane può togliersi davvero un bel po’ di soddisfazioni.