Torneo NCAA al via: i 25 migliori giovani talenti da tenere d'occhio per il Draft NBA
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Victor Wembanyama e Scoot Herderson sembrano da mesi aver già prenotato le prime due chiamate al Draft 2023, ma sono tanti i talenti in uscita dal college a cui la NBA sta guardando con grande interesse per capire su chi puntare e quale giocatore può o meno essere futuribile. Il torneo NCAA che sta per iniziare serve anche a questo: a valutare come giovani campioni in erba reagiscono sotto pressione. Quali sono i migliori da tenere d’occhio? Scopriamolo insieme in questa classifica stilata da NBA.com
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- La difesa è il suo marchio di fabbrica, ma vista la giovane età resta un talento ancora tutto da sviluppare: prevedebile un anno di G League in caso di chiamata al Draft 2023, ma ala versatile e di grande prospettiva in entrambe le metà campo
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- Mancava il tiro da tre punti al suo gioco, ma le 50 triple realizzate in stagione lo hanno reso un talento potenzialmente completo e atletico a sufficienza per reggere il confronto con i parquet NBA. Tutt'altro che un playmaker, ma sta lavorando anche sulle sue doti di passatore
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- La consistenza al tiro è aumentata, mentre la difesa in parte ancora manca: tutto il resto però - quello che gli scout NBA ripetono sempre di non poter insegnare - è già tutto messo a disposizione da Madre Natura. Un giocatore da tenere d'occhio, uno di quelli che potrebbe andare anche oltre le attese
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- Realizzatore che sa fare canestro, che deve migliorare a livello di efficienza e di playmaking, ma in definitiva un giocatore che sa già molto bene quali armi utilizzare per andare a canestro. Manca un po' di stazza, ma il lavoro con i trainer NBA potrebbe aiutare anche a tal proposito
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- Nel corso di tutta la stagione ha dimostrato di essere un ottimo realizzatore, in modo particolare anche nel gioco in uscita dai blocchi - ideale per chi in NBA vuole proporsi come un talento in grado di dare una mano anche lontano dalla palla
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- Uno dei giocatori facilmente analizzabili: da una parte una grande versatilità offensiva e una forza e tenacia invidiabile a livello difensivo, dall'altra invece poco atletismo e un tiro da tre punti che va e che viene. Dove non arriva però con il fisico riesce a compensare con l'intelligenza: un talento da non lasciarsi sfuggire
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- Dei diversi talenti di Duke presenti in questa lista è di sicuro il più acerbo, ma la seconda parte di stagione ha messo in mostra enormi potenzialità. Non solo: il torneo NCAA potrebbe essere la vetrina ideale per convincere qualcuno a sceglierlo già a giugno, altrimenti bisognerà aspettare un anno in più
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- Ha tutto per essere un giocatore NBA, caratteristiche offensive e difensive così spiccate da rendere meno problematica la prospettiva di attendere e di permettergli di costruire il tiro da tre punti da zero o quasi. La meccanica è terribile, ma in NBA si sono visti già miracoli del genere in passato
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- Uno di quei giocatori che non ha paura di nulla: più di 90 triple realizzate nelle due due stagioni collegiali, tirando però sempre con meno del 40% dal campo e facendo fatica a trovare la giusta selezione. Poco importa: la voglia e l'energie, oltre che la caparbietà, non mancano certo a un giocatore leggero che dovrà lavorare anche in palestra
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- Si è preparato al meglio per arrivare a questo finale di stagione con tutte le carte in regola: nove partite con almeno 20 punti a referto nelle ultime 14, con dei limiti evidenti però nella creazione di gioco e di tiro che lo portano a essere uno di quei talenti con pochissimo margine d'errore sul parquet
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- Le sue braccia non finiscono mai, l'apertura è invidiabile e l'impatto in attacco e in difesa con quel fisico può essere positivo da subito anche in NBA: uno dei migliori centri a disposizione al Draft, diverse squadre non se lo faranno ripetere due volte
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- Se si vuole scommettere su un 3&D tutto da costruire, lui è il prospetto giusto: a 18 anni il suo 27% dall'arco racconta come in NBA avrà bisogno di tanto lavoro in palestra e in G League, ma le prospettive anche nel suo caso paiono evidenti e non trascurabili. Vedremo cosa riuscirà a fare al torneo NCAA
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- Sarà anche limitato nel suo gioco, ma al momento al college c'è sempre bisogno del raddoppio per provare a contenerlo - tanto che la gestione degli scarichi è diventato uno dei suoi punti di forza. Giocatore unico nel suo genere, un po' vecchio stile, affascinante
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- Il grande dubbio sul suo gioco è legato al ruolo: in NBA non può fare il centro, ma ha le caratteristiche tecnice e perimetrali a livello offensivo per giocare da 4. Bene, il problema però resta la difesa: chi scommetterà su un talento in parte atipico come il suo?
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- Con 63 triple a segno con Iowa in un sistema molto simile a quello dello scorso anno, si candida a essere la copia di ciò che suo fratello Keegan è stato in grado di mettere in mostra in questa stagione ai Sacramento Kings. Una di quelle prese sicure su un giocatore che potrebbe fare decisamente bene anche al torneo NCAA
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- Gli infortuni ne hanno in parte limitato l'impatto atletico in questa stagione, ma già dai tempi del college i riflettori erano puntati su di lui. Se volete un dato: 41.1% da tre punti, talento vero di quelli naturali su cui poter costruire visto il potenziale (e i soli 18 anni)
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- Forse il miglior tiratore tra i talenti che si presenteranno al Draft il prossimo giugno, continuo e sicuro del suo jumper, ma ancora da costruire quando attacca il ferro: perde tanti palloni in relazione agli assist che riesce a distribuire, ma il resto c'è e si sente anche a livello di impatto
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- Le capacità di playmaking e da difensore (anche versatile, considerando dimensioni e posizione) non mancano, quelle da realizzatore sì e bisognerà lavorare con lui per metterle in piedi. Il risultato però è che Anthony Black affascina molte squadre NBA ed è uno di quelli che potrebbe finire in Lottery
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- Dovrebbe essere un realizzatore ma più volte a livello collegiale ha dimostrato di non essere in grado di mantenere quel genere di aspettative: l’intelligenza, le doti di playmaking e l’opportunità di colpire restano quelle dei grandi giocatori di Kentucky. Magari non da subito come Gilgeous-Alexander o Booker, ma uno di quelli che sa come trovare il fondo della retina
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- Tiro da tre punti al 40%, grande gestione del pallone, tiratore dagli scarichi letale e perfetto per essere inserito in tanti contesti diversi. Manca la forza per reggere i contatti, certo, ma tutto il resto del pacchetto lo pone come giocatore fatto e finito
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- Pronto a incidere a livello fisico anche in NBA, è uno dei migliori realizzatori in prospettiva del prossimo Draft - oltre che un difensore da cui, a guardare la versatilità, si può pensare di tirare fuori un grande talento nel medio-lungo periodo. Non vincerà il premio di rookie dell'anno, ma poco importa: il ragazzo vale sul serio
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- Per lui soltanto un commento: è di gran lunga il miglior talento in uscita dal college, con distacco su tutti gli altri. Peccato per lui però che al Draft NBA sarà soltanto il terzo a essere selezionato, ma fortunata la squadra che riuscirà a mettere le mani su di lui